Poiché Carnevale significa carnem levare, ovvero levar carne dal fuoco, e vuol dire in sostanza «abbondare» prima dei tempi di vacche magre della Quaresima, per loccasione anche la giunta Pisapia ha deciso di abbandonare le restrizioni natalizie e tirar fuori la bella somma di 300 mila euro per questa baldoria dalle origini pagane. «Pensiamo a una festa diffusa, che coinvolga direttamente le associazioni e soprattutto le Zone. Ci sarà un Carnevale diverso per ognuna di loro» ha dichiarato lassessore al Tempo Libero e alla Qualità della Vita, Chiara Bisconti, elencando i luoghi pedonalizzabili della città ricchi di eventi ludici: piazza Duomo, Mercanti, Liberty, Beccaria, San Fedele e piazzetta Reale.
Anche alcune aeree di periferia saranno pedonalizzate per dar spazio agli artisti di strada e agli appuntamenti pensati appositamente per i bambini, i principali protagonisti di una mascherata su cui il denaro pubblico piove come coriandoli, perché dai tempi dei più vecchi carnevali il popolo ama i famosi panem et circensem, la pappa e il gioco. E il gioco culminerà nel sabato grasso in cui tutti gli eventi sparsi nei quartieri si riuniranno in centro nella grande parata del 25 febbraio.
Un mese dopo di quella che invece è unaltra festività che riguarda Milano molto da vicino. Il capodanno cinese o festa di primavera, che scocca allo spuntar della seconda luna nuova dopo il solstizio dinverno, perché il calendario dellantico impero è basato sulle fasi lunari. La data sarà dopodomani, lunedì 23 gennaio. Anno fondamentale secondo i cinesi, visto che, terminate le dodici lune del Coniglio, inizieranno quelle del Drago, lanimale mitologico più venerato di tutto lo zodiaco orientale. Più che mai ad hoc questanno il consueto spettacolo della sfilata del lungo dragone di seta rossa, che sarà osannato dalla comunità cinese con sfilate, banchetti con dolci di riso e ravioli in zuppa, il classico scambio di pacchettini rossi portafortuna, soldi e monete di cioccolato. Oltre alla consueta pulizia della casa, dove non deve restare nemmeno un granello di polvere dellanno precedente.
Secondo uno studio della nostra Camera di commercio, Milano è la seconda città dItalia, dopo Prato, dove si concentra il maggior numero di imprenditori cinesi (3.823), mentre la Lombardia, con la Toscana, è la regione dove limpresa del popolo del Dragone trova maggior fioritura.
Attivismo e vocazione imprenditoriale: sono i due tratti salienti della comunità dagli occhi a mandorla, che emergono dalla studio della Camera di commercio, basti pensare che un cinese su cinque fa limprenditore.
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