La sfilata degli oratori milanesi? É un clou del Carnevale ambrosiano da trentasette anni e il 25 febbraio ci sarà e ispirato a musica e jukebox, ma il percorso dei nove carri dal corso Venezia al Duomo si accorcia drasticamente. Dal retro della cattedrale alla piazza.
«Il Comune ha problemi di bilancio e non può transennare il tradizionale tragitto per le vie del centro», dalla Fondazione oratori milanesi si accontentano, anche perchè fino a qualche giorno fa non era neanche confermato il budget. Con i conti in rosso continua a ripeterlo l’assessore al Bilancio, c’è poco da festeggiare. E infatti, per dire, la onlus che organizzava ogni anno la festa con clown e coriandoli in cinque ospedali - dal Sacco al Fatebenefratelli - ha bussato a tutte le porte ancora questa settimana ma non ha trovato dagli assessorati gli undicimila euro per portare un po’ di allegria ai ricoverati. Eppure: il bando pubblico flash lanciato dal Comune la scorsa settimana offre 185mila euro alla società che organizzerà l’evento del Sabato grasso. Un avviso on line a cui, provoca il capogruppo della Lega Matteo Salvini, «sembra che manchi solo il nome e il cognome del vincitore». Sottolinea «alcune stranezze». La durata della gara intanto: dal 3 al 13 febbraio, per una grande manifestazione che si terrà dodici giorni dopo. Chi vince dovrà «correre». Anche perchè, come prescrive il bando, il «Carnevale dei popoli» dovrà essere «ricco di eventi per ogni target di pubblico», dovrà individuare cinque comunità/associazioni straniere che potranno rispettivamente esibirsi, a partire dalla mattinata, in altrettante piazze del centro dando luogo a parate, esibizioni in costume, spettacoli di acrobazie e musicali di ogni genere sulla base delle proprie tradizioni culturali, costumi e usanze».
A titolo di esempio, il Comune cita «la parata festosa del Carnevale brasiliano» o «la battaglia dei colori in polvere che connota quello indiano». Dalle 18 alle 20 i cinque popoli confluiranno in piazza Duomo per la festa che potrà allungarsi fino a mezzanotte, altri eventi per i bimbi in piazza San Babila, san Fedele, Palazzo Marino. «Tutto bellissimo, ma intanto passiamo da Cecca e Meneghino al carnevale di Mohamed e Abdul - ironizza Salvini -, poi si trovano 185mila euro da dare a un’organizzazione privata che organizzi eventi con le comunità straniere, e tagliamo i fondi a oratori e piccole associazioni. Mi sembra un’organizzazione raffazzonata, frettolosa e con una tempistica estremamente sospetta».
Quella del sabato grasso è una fetta del budget, la giunta ha approvato una delibera da 290mila euro per il Carnevale ambrosiano, coinvolgendo anche le zone. Possono distribuire fondi alle associazioni di quartiere. Ma viste le risorse strette, anche lì la distribuzione è sotto controllo. Al Niguarda, per dire, l’associazione «Amici di zona 9» ha inviato alla presidente Pd Beatrice Uguccioni la richiesta di un contributo da 2.500 euro per «l’attesa manifestazione “Sì all’acqua pubblica, No al nucleare», sfilata di carri realizzati da scuole e associazioni che si terrà il 25 febbraio. Un genitore ci scrive e protesta: «Cosa c’entra il tema politico individuato con il carnevale? Vorrei che la manifestazione ritrovasse lo spirito autentico con maschere, giochi e intrattenimenti per i bambini, e il Carnevale in Bicocca possa ritornare la festa di tutti».
Sul Sabato grasso da quasi duecentomila euro anche l’ex vicesindaco Riccardo De Corato è critico, «vorremmo sapere dall’assessore alla Cultura Stefano Boeri - domanda - se non gli sembrano un po’ troppi per una sola giornata mentre Milano e il resto dell Paese attraversano un momento di grave crisi. Per il pomeriggio del 25 febbraio forse un gran finale un po’ più sobrio non avrebbe guastato».
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