Caro taxi: sotto accusa la tratta per l’aeroporto

Il caro taxi colpisce a Genova. Lo sostengono alcuni lettori che hanno segnalato aumenti delle corse distanti da quelli annunciati solo alcune settimane fa dalla categoria. Racconta un pensionato: «Qualche giorno fa mi sono fatto portare in aeroporto. Il conto era di dieci euro, ma il tassista ne ha preteso 12 perché, mi ha spiegato, i due euro in più erano la tariffa fissa per raggiungere lo scalo aereo. Ho protestato e chiesto se i due euro in più servissero a migliorare i servizi pubblici di collegamento tra la città e l'aeroporto, il conducente del taxi mi ha risposto che il surplus va in tasca ai tassisti. Non è certo in questo modo che si favorisce la mobilità cittadina». L'altra segnalazione riguarda una corsa considerata troppo breve per essere espletata. Il caso riguarda un cliente che dall'aeroporto voleva raggiungere la stazione ferroviaria di Cornigliano, a poca distanza dallo scalo in un orario privo di mezzi pubblici. Il tassista ha rifiutato il servizio perché la corsa era troppo breve. Lorenzo Poggi segretario territoriale dell'Ugl censura il collega: «posso capire i suoi motivi, ma non li condivido - dice e precisa -. Un tassista può rifiutare il servizio solo quando gli viene chiesta una tratta extracomunale o il cliente è in evidente stato di alterazione». Sul «caro taxi» è più cauto, ma ammette: «I due euro, che possono anche essere 2,5, in più, rispetto alla tariffa di trasporto, per la tratta aeroportuale solo previsti dal regolamento comunale. Servono - dichiara Poggi - a pagare lo stazionamento dei taxi allo scalo. Altrimenti, una volta portato il cliente e destinazione, il tassista rientrerebbe ai parcheggi cittadini lasciando, di fatto, sguarnito l'aeroporto». Sul fatto poi che questa «gabella», di fatto incassata dai tassisti, serva a migliorare il servizio di trasporto pubblico provoca solo qualche risposta vaga: «In effetti, dovrebbe essere così. Almeno questo è quello che dice il Comune». I soldi per il miglioramento dei trasporti, però, vanno nelle tasche dei titolari dei taxi che proprio da inizio agosto hanno anche chiesto e ottenuto un aumento delle tariffe, ferme da quattro anni, pari a 1,6 euro. Ma come hanno reagito i clienti? Poggi è rassicurante: «Nessuna protesta. La gente ha capito. Chi protesta lo fa per il conto intero, non per l'aumento della tariffa».

Intanto, però, come confermano molti lettori, le corse Genova-aeroporto e viceversa hanno solo tre fermate: Sampierdarena, Principe e Cornigliano, considerate poche rispetto alle esigenze di chi viaggia. C'è poi il capitolo dei programmi futuri annunciati dall'amministrazione comunale: taxi collinari, sicurezza notturna, servizio per i turisti stranieri. «Sono previsti in futuro» conferma Poggi.

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