CARPINETO ROMANO

Marzio Fianese

Doveva essere un’escursione in grotta carsica come tante altre, in una tranquilla domenica di agosto, e invece si è trasformata in una giornata di paura, terminata bene solamente nel pomeriggio di ieri.
Domenica pomeriggio uno speleologo napoletano che stava effettuando un’escursione in una grotta sui Monti Lepini, vicino a Carpineto Romano, è scivolato all’interno e si è fratturato tibia e perone. In un posto, tra l’altro, poco accessibile che si trova a circa un’ora e mezza di cammino dal punto in cui si devono lasciare le autovetture.
Per lo speleologo, bloccato a 15 metri di profondità nella grotta detta dei «Buchi Soffianti» (Croce del Capreo), si sono subito mobilitati i medici del soccorso alpino e speleologico che, dopo aver appurato le condizioni dell’uomo, hanno deciso di utilizzare una barella per portarlo fuori. Per ampliare l’uscita della grotta occlusa da due strettoie, sono state fatte giungere sul posto dalla Toscana e dall’Emilia Romagna, squadre di «disostruttori», appositamente attrezzate con microcariche di esplosivo e martelli pneumatici.
Mentre i «disostruttori» erano a lavoro, i medici, provenienti oltre che dal Lazio anche dall’Abruzzo, in una gara di solidarietà e contro il tempo, si davano il cambio nell’assistenza allo speleologo ferito: l’uomo è stato continuamente riscaldato con speciali attrezzature: per fortuna non si trovava immerso nell’acqua della grotta.
In mattinata sul posto è poi arrivato un elicottero AB412 del Corpo Forestale dello Stato che aveva il compito di trasportare i materiali necessari all’intervento, considerata l’inaccessibilità del luogo e la necessità di svolgere le operazioni in fretta.
L’elicottero, abilitato al recupero di infortunati in quota, ha trasportato sul posto le squadre del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. Poco prima delle 18 è arrivata la svolta che tutti da domenica aspettavano con ansia: lo speleologo è stato estratto vivo dalla grotta anche grazie all’intervento risolutore dei vigili del fuoco, che hanno fornito il supporto tecnico e il materiale per l’intervento. L’uomo è stato infine trasportato in un centro traumatologico per i necessari esami.
Le sue condizioni sono state definite «non gravi».

«Gli ho fatto segno se tutto andava bene, e mi ha risposto sollevando il braccio dalla barella e facendo “ok” con le dita», ha riferito il comandante dell’AB412 della Forestale, l’ispettore superiore D’Angelo.
L’impegno dei forestali non è terminato con il recupero dell’uomo ma è proseguito con la spola tra Carpineto e i Monti Lepini per riportare alla base il personale di soccorso e le attrezzature.

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