Restituita alla ditta Ghiglione la cartolina spedita in Australia da un antenato un secolo fa.
Non poteva ancora affidare i suoi contatti al web, che sarebbe nato solo decenni dopo, Italo Ghiglione quando nel 1912 scriveva ad un corrispondente in Australia proponendogli uno scambio di francobolli.
Aveva ereditato passione e business da suo padre Antonio che nel 1885 era titolare di una cartoleria sulla via Giulia, come si chiamava ancora la parte bassa dell'odierna via XX Settembre. Oltre alla vendita di quaderni, carta da lettere, penne, inchiostri e matite, u sciou Ghigiun si dedicava alla collezione e al piccolo commercio di francobolli.
Suo figlio Italo, succedutogli agli inizi del 1900, doveva avere la stoffa dell'imprenditore e, pur avendo fondato anche una società di assicurazioni, aveva continuato, espandendola, la sua attività nel campo filatelico non limitandosi a emissioni italiane o al massimo europee, ma cercando di acquisire materiale dall'altra parte del globo.
E così, in francese e con una ordinata e svolazzante calligrafia, si rivolgeva ad un tale W.
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