Demolire vecchi stabili comunali, trasferendo chi ci abita in case nuove e più belle, avendo la possibilità di riedificare nella stessa zona o ’trasferirè i diritti in altre zone della città. È la possiblità che il Comune di Milano sta studiando, per banche, imprenditori o qualsiasi altro ente che abbia liquidità da investire, per raggiungere un obiettivo tutto sociale: riqualificare alcune areee della città attualmente degradate e interessate da una vecchia edilizia pubblica. L’idea a cui sta lavorando l’assessorato allo Sviluppo del Terriorio del Comune di Milano è stata spiegata dall’assessore Carlo Masseroli questa mattina durante un convegno dedicato alle Politiche per la casa organizzato da Assimpredil Ance: l’operazione parte dall’«incentivare persone che abitano alloggi Aler vecchi, in condomini fatiscenti, a traslocare in case più belle e delle stesse dimensioni. Alla banca o alla società che desidera fare un’operazione sociale noi garantiamo un indice volumetrico più alto di quello che esiste, con la possibilità di trasferirlo, tramite una Banca dei diritti volumetrici che stiamo istituendo, in un’altra zona della città». Il trasferimento dei diritti, naturalmente, sarà soggetto a perequazione: poter costruire un tot di metri quadri in una zona periferica significherà poter detenere diritti anche in una zona centrale ma, evidentemente, per meno metri quadrati.
Una pratica di cui si ha già qualche esempio nel Comune di Milano: a margine dello steso convegno, il presidente di Assimpredil Ance, Claudio De Albertis, ha ricordato il caso di Conca del Naviglio: «lì c’erano diritti su dei palazzi abbattutti per creare l’area archeologica che sono stati trasferiti in via Maestri Campionesi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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