Case popolari, guardie armate per fermare i blitz degli abusivi

Un patto tra istituzioni sulla sicurezza. De Corato: «Segnale forte per la legalità»

Vigilantes armati contro le occupazioni abusive. Guardie a difesa del patrimonio edilizio del Comune. Soluzione che gli uffici di Palazzo Marino stanno studiando e che, a breve, il vicesindaco Riccardo De Corato porterà in giunta. Ma per il rispetto delle regole e della legalità non basta assoldare la security privata: «Occorre razionalizzare le attività e le risorse a disposizione delle istituzioni per la lotta all’abusivismo e la riqualificazione dei quartieri» annota il presidente dell’Aler Luciano Niero. Come dire: «Fare rete, mettere a sistema capacità e competenze, per raddoppiare l’efficacia di una serie di attività che già esistevano e che non avevano però un filo conduttore». Che, in soldoni, significa un patto per la sicurezza e contro l’abusivismo (5mila gli alloggi abusivi a Milano) firmato in Prefettura da Regione, Comune di Milano, Aler e Questura.
«Con questo patto diamo un segnale forte di rispetto delle regole e della legalità» chiosa De Corato: «Credo che passi in avanti siano stati fatti anche grazie alla legge regionale per liberare le case occupate. Resta però il problema dell’assegnazione: o rivediamo la legge oppure i nostri uffici non possono far altro che tenere una riserva di appartamenti vuoti per quello che, secondo legge, è il diritto di scelta tra tre alloggi dell’affittuario».
Appartamenti sfitti che, secondo l’accusa del sindacato inquilini e della sinistra, finiscono così nel mirino degli abusivi e del racket dell’illegalità. «Il nostro impegno è inequivocabile, lo dicono i numeri: 162 abusivi sgomberati nel 2007 e 650 tentativi di occupazione sventati. Quello che non è possibile fare è andare però contro la legge e dal sindacato inquilini e dai consiglieri comunali della sinistra non accettiamo quindi lezioncine». Anzi, aggiunge l’assessore Gianni Verga, «la nuova legge regionale è il primo strumento che abbiamo a disposizione per distinguere le occupazioni legate alla delinquenza organizzata da quelle fatte per stato di assoluta necessità» ovvero «solidali ma rigorosi, perché ogni appartamento occupato illegalmente viene tolto a chi è in graduatoria e ne ha regolare diritto».
In attesa ci sono infatti 18mila nuclei familiari che «diligentemente» hanno seguito tutte le regole e le procedure per ricevere un alloggio popolare, mentre sui 30mila alloggi del Comune sono 1.503 le occupazioni abusive e 3.410 sui 45mila appartamenti dell’Aler.

Sul fronte della riqualificazione del patrimonio esistente la Regione sta investendo 520 milioni di euro (di cui 220 del Comune e dell’Aler) per l’attivazione dei Contratti di Quartiere, «se però si trovano ostacoli, la cosa diventa inattuabile: i cantieri si aprano se gli alloggi sono liberi» conclude Verga. Condizione non più tollerabile nella civile Milano.

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