Case popolari, ormai è scontro aperto tra sindacati degli inquilini e Regione

Sunia, Federcasa e altre sigle all’Ater e ad Astorre: «Volete emarginarci» Augello (An): «Non si fa politica della casa ignorando la concertazione»

È scontro frontale ormai tra i sindacati degli inquilini delle case popolari e la Regione, accusata del grave reato - almeno per una giunta di centrosinistra - di aver ucciso la concertazione. Nei giorni scorsi c’era stata la dura lettera indirizzata (tra gli altri) a Marrazzo e al presidente dell’Ater di Roma, Luca Petrucci, con cui Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini e Federcasa comunicavano la decisione di autosospendersi da ogni comitato Ater di Roma, Provincia e Regione per non essere stati consultati - a differenza dei movimenti di lotta per la casa, Action e Asia - prima della definizione della famosa sanatoria che ha regolarizzato chi ha occupato abusivamente alloggi popolari entro il 20 novembre scorso.
Una dura presa di posizione che aveva condotto le sigle a disertare la riunione convocata dall’Ater per l’11 gennaio. Ieri è spuntata un’altra missiva delle stesse organizzazioni sindacali (a eccezione di Unione Inquilini), datata 12 gennaio e destinata allo stesso Petrucci e all’assessore regionale ai Lavori pubblici, Bruno Astorre, in cui si accusa l’ex Iacp capitolino di una gestione «funzionale non tanto alla tutela degli inquilini quanto alla emarginazione e alla ghettizzazione dei sindacati istituzionali».
Il motivo della protesta? La bozza della nuova «carta dei servizi» degli inquilini che l’Ater ha inviato ai sindacati e che confermerebbe, a giudizio di questi ultimi, lo scarso spirito di concertazione da parte della Regione. «Non può essere un caso - si legge nella lettera - che i sindacati, così definiti, vengano citati una sola volta in tutta la proposta Ater come eventuali affiancatori per presentazione dei reclami! Per il resto la proposta sembra auspicare e sollecitare la costituzione di “comitati inquilini” per tutti i rapporti che dovranno intercorrere tra le parti mostrando un palese atteggiamento antisindacale». Dure critiche vengono poi riservate al capitolo sulle «modalità per l’assegnazione di alloggi Erp dalla graduatoria generale (del tutto residuale rispetto a sanatorie, riserve, bandi speciali, eccetera) e che rischia di assumere, anche involontariamente, un carattere di presa in giro per le migliaia di cittadini, utilmente (sic!) collocate in graduatoria». Inoltre sembra che la bozza della «carta dei servizi» sia stata inviata alle organizzazioni prima dell’approvazione da parte della commissione interna dell’ex Iacp incaricata di esaminarla.
Sulla vicenda è intervenuto anche il senatore di An, Andrea Augello, per il quale «non si può costruire una politica per la casa ignorando qualsiasi confronto con le rappresentanze degli inquilini. Non ricordo precedenti, con giunte regionali di qualsiasi colore, nei quali le relazioni tra Regione e inquilinato siano giunte a livelli più bassi. D’altro canto il deficit di concertazione sembra essere una costante di tutte le politiche regionali del presidente Marrazzo». Secondo l’ex presidente dell’ente e attuale membro del Cda, Marco Di Cosimo «la gestione di Petrucci e Marrazzo sta portando a una contrapposizione frontale con gli inquilini delle case popolari e in particolar modo con quelli che hanno sempre dimostrato di voler perseguire la legalità e la giustizia sociale.

Non a caso viene evidenziata con sarcasmo la situazione di quei cittadini che, utilmente collocati nella graduatoria di assegnazione degli alloggi popolari, rimarranno, grazie alle politiche sin qui seguite, senza risposte».

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