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Casini: "Con Rutelli e delusi del Pdl, Udc al 14%"

Casini fissa i traguardi per il nuovo centro in vista dell'accordo con Rutelli: 5 milioni di voti alle prossime elezioni politiche. Ma senza fretta: "Chi vuole dare la spallata a Berlusconi rischia di rompersi le ossa". Non chiude all'alleanza col Pdl, ma avverte: "Difficile a causa dei ricatti politici della Lega"

Casini: "Con Rutelli e delusi del Pdl, Udc al 14%"

Roma - Cinque milioni di voti, il 14 per cento, alle prossime elezioni politiche. È questo il traguardo fissato dal leader centrista, Pierferdinando Casini, per la nuova area che andrà costituendosi con Francesco Rutelli che sta lasciando il Pd ma anche con chi lascerà il centrodestra visto che "iniziative di questo spessore ci saranno tra breve" anche in quello schieramento. "Ma non bisogna avere fretta perché chi vuole dare la spallata a Berlusconi rischia di rompersi le ossa", dice il leader dell’Udc a Bruno Vespa per il libro Donne di cuori in uscita il 6 novembre.

Il potere dell'Udc "Oggi - spiega Casini - l’Udc vale due milioni e mezzo di voti, poco meno del sette per cento. Immagino che questa forza si possa raddoppiare perché qui serve che ci sia qualcosa che oggi non c’è. È un tragitto corretto quello di allargare quest’area ai delusi del Pd includendovi anche gli ambientalisti moderati. Il bipolarismo che ha consegnato alla Lega da un lato e a Di Pietro dell’altro le chiavi della politica italiana non è più un valore da difendere, ma un ingombro per gli italiani che ragionano". Casini pronostica: "Quello di Rutelli è il primo atto di discontinuità nel centrosinistra e io credo che tra breve ci saranno iniziative di questo spessore anche nel centrodestra. E questo contribuisce a dare forza a una prospettiva nuova".

La tempistica per il nuovo centro Quanto ai tempi, secondo il segretario dell'Udc, "non bisogna avere fretta perché chi progetta la spallata a Berlusconi è destinato a rompersi le ossa. La prospettiva è quella della fine della legislatura quando Berlusconi sarà chiamato a dar conto non ai giudici ma agli italiani sulle promesse mancate". Si fa, dunque, difficile per l’Udc collaborare oggi con il premier Silvio Berlusconi e il Pdl. "Berlusconi - risponde Casini nel libro di Vespa - ci chiede a intermittenza un rapporto con lui. Ma dire che vuole allearsi con noi per vincere è offensivo. La condizione per aprire un rapporto vero con il Pdl è il riconoscimento che l’alleanza di governo, così come è strutturata oggi, non è in grado di dare risposte ai moderati per il ricatto politico permanente della Lega. È questo il peccato originale della legislatura".

I rapporti con il Pd di Bersani Per quanto riguarda i rapporti con il Pd di Bersani, invece, Casini si dice "preoccupato della sordità sui temi etici". "Si eleva il relativismo etico a frontiera del nuovo progressismo - spiega il leader centrista - su temi come eutanasia e testamento biologico il Pd segnala un grande ritardo e una grande subalternità psicologica al monumento libertario.

Sono solo alcune persone come Livia Turco che vanno apprezzate perché sviluppano da posizioni di sinistra ragionamenti coerenti".

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