Paolo Di Canio sporge reclamo alla Commissione Disciplinare contro la squalifica per una giornata decisa dal Giudice sportivo per il «saluto romano» nella partita Lazio-Juventus, e si appella al «principio di rango costituzionale del giusto processo». Il reclamo è motivato dalla illegittimità e contrasto con la Carta costituzionale della normativa vigente in tema di sanzioni sportive. La squalifica sarebbe conseguenza di una «errata ricostruzione del fatto ed ingiusta attribuzione al medesimo di significati e valenze insussistenti; violazione dei principi fondamentali in tema di espressione del pensiero e libertà di opinione». Il reclamante ha chiesto, comunque, di essere personalmente sentito, di prendere visione ed estrarre copia di tutti gli atti del procedimento che lo riguardano, anche di natura audiovisiva.
Anche la Fifa si è mossa: ha chiesto alla Federcalcio di acquisire il fascicolo dell'ufficio indagini sull'inchiesta aperta a carico di Paolo Di Canio. La Fifa desidera stabilire in che misura il gesto di Di Canio ha violato non solo il codice etico della Fifa stessa, ma anche importanti regole disciplinarì.