Roma - Delle dieci domande su cui Repubblica insiste ormai da giorni, ce n’è solo una che Silvio Berlusconi ritiene lecita. E cioè se tra lui e Noemi Letizia vi sia stato qualcosa di non trasparente. Tutto il resto, ha ripetuto più volte nei giorni scorsi, rientra nella sfera della privacy, «non solo la mia, ma anche quella della famiglia Letizia». Così, proprio a quella domanda il Cavaliere decide di rispondere davanti alle telecamere che stanno riprendendo a Palazzo Chigi la firma di un protocollo per l’Abruzzo. «C’è qualcuno che ha domande da fare sulle minorenni?», la butta lì Berlusconi con un sorriso. E poi affonda: «Ho già risposto all’unica domanda che riconosco si abbia il diritto di farmi: “Presidente, lei ha avuto rapporti diciamo piccanti, o più che piccanti, con una minorenne?”.
E la risposta è: “Assolutamente no”». «Ci ho messo anche il carico del giuramento sui miei figli – aggiunge – e invece guardate cosa tocca leggere su certi giornali». Con un corollario, perché «sono consapevole che in caso di spergiuro mi dovrei dimettere un minuto dopo».
Il giorno dopo l’autogol di Dario Franceschini, dunque, il Cavaliere decide di giocare in contropiede e rimettere la palla nella metà campo avversaria. Non solo sul fronte Noemi, ma pure nella più ampia partita della campagna elettorale visto che il 6 e il 7 giugno sono sempre più vicini. E, lo sa bene il premier, il risultato della doppia tornata amministrative-europee sarà decisivo per mettere la parola fine su quello che in privato Berlusconi non esita a definire un «assalto mediatico-giudiziario». È per questo che la sua risposta è a 360 gradi: sulla vicenda di Casoria, quando smentisce «rapporti piccanti», ma anche sul fronte giudiziario. Se di prima mattina durante il Consiglio dei ministri torna a ripetere la sua totale estraneità alla vicenda Mills, è davanti alla platea della Confesercenti che sfodera gli affondi più poderosi. Con una convinzione, anticipata ai ministri e ripetuta davanti ai commercianti: «Più mi attaccano e più sento di avere le spalle larghe».
Così, quando dalla sala della Confesercenti dopo gli applausi parte qualche fischio, la sua reazione è immediata. «Contestate pure, perché ho voglia...», chiosa con un gesto eloquente della mano come a dire di essere pronto al confronto. E infatti prosegue imperterrito a parlare della vicenda Alitalia. Poi, quando affronta il tema della giustizia, dalla sala parte ancora qualche fischio. «Siete quattro o al massimo cinque», ribatte scatenando nuove proteste. Ma Berlusconi non molla: «Al massimo siete dieci o quindici». In ogni caso, aggiunge strappando risate e applausi, «siete percentualmente irrilevanti». Certo, «domani i giornali titoleranno che sono stato contestato, ma ho le spalle larghe, non mi interessa...». Insomma, un Cavaliere decisamente all’attacco, come probabilmente continuerà ad essere in tutta la girandola di appuntamenti pre-elettorali di qui al 6 giugno.
Tra gli obiettivi i giornali esteri. Alcuni «sono i sottotappeti della nostra sinistra all’estero». Ma sui media prevale l’ironia, a partire dall’accostamento del Financial Times. Veline al posto delle camicie nere? «Grazie a Dio, mi sembra un po’ meglio...».
Toni più pesanti sulla giustizia. L’analisi è quella di sempre: «Ci sono grumi eversivi nella magistratura italiana». La soluzione è la riforma. «Io non lascerò la politica fino a che non ci sarà la separazione delle carriera tra pm e giudici». Berlusconi raccoglie la sfida di chi gli dice di farsi processare: «Io sono il campione degli imputati. La Guardia di finanza ha compiuto 587 visite alle mie aziende». Impunità? «Certa magistratura prima delle scadenze elettorali è sempre intervenuta nei miei confronti. Quando mi hanno chiesto di governare il Paese, ho posto la condizione che questa magistratura, che prima delle scadenze elettorali è intervenuta sempre non potesse perseguirmi. Non devo subire le aggressioni delle toghe rosse». Parole che hanno provocato la protesta dell’Anm, alla quale ha replicato il sottosegretario alla presidenza Paolo Bonaiuti (nel tondo): «Il presidente non ha lanciato insulti ai magistrati ma ha soltanto ricordato una patologia per cui alcuni magistrati di sinistra tendono ad usare la giustizia a fini di lotta politica».
Al congresso di Confesercenti tiene banco l’economia. I ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione sono «uno scandalo». Per fare fronte al fabbisogno energetico, Berlusconi conferma la scelta per il nucleare, da realizzare a ogni costo. Così come fatto per gestire l’emergenza rifiuti - annuncia – l’esercito potrebbe tornare in campo per consentire la costruzione di nuove centrali nucleari. Ma c’è anche il terremoto. E per chi è ancora in tenda c’è l’emergenza caldo: «Organizzeremo vacanze estive a luglio e agosto per chi è ancora nelle tendopoli».
Temi che al presidente del Consiglio premono. Ma la politica ha le sue priorità. E certe categorie sembrano fatte apposta per mettersi di traverso.
«Una volta mio padre mi raccontò una cosa sacrosanta, ovvero se uno nasce e vuole far del male ha tre possibilità: fare il delinquente, il Pm o il dentista. Ma oggi i dentisti fanno quella punturina. A me il tre è un numero che piace e non mi va di lasciarlo vuoto e allora ci metto i giornalisti. Diciamo certi giornalisti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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