La «questione Raphael» diventa politica. Il senatore Domenico Gramazio ha presentato uninterrogazione ai ministri per i Diritti e le Pari Opportunità, della Solidarietà Sociale e della Salute per chiedere la tutela dei malati psichici, denunciando che sono stati messi in atto atteggiamenti discriminatori da parte della Asl RM/E, che ha chiuso la struttura socio-riabilitativa di via Cassia per riportare gli ospiti al Santa Maria della Pietà, noto come manicomio. E lo ha fatto, facendoli risultare disabili psichici, fisici e sensoriali. «Nella vertenza in Tribunale ormai ampiamente superata tra la Raphael Srl e il condominio - scrive Gramazio - la Rm/E nel 2005 è intervenuta schierandosi con il secondo. Invece di difendere i propri assistiti ha evocato lo spettro di fastidi, rischi per lincolumità personale, o addirittura di pericolo ai terzi, riportando i 40 pazienti al Santa Maria della Pietà e, con comportamento discriminatorio, ha rimesso in discussione oltre 30 anni di storia della tutela della salute mentale e la stessa legge 180 del 1978, che con la chiusura degli ex ospedali psichiatrici e lutilizzo di strutture alternative, aveva ridato dignità a questi cittadini».
Per queste dichiarazioni la Asl è stata citata in giudizio anche dellassociazione Fiaba e il 27 maggio dovrà comparire in Tribunale. Naturalmente la Regione, invece di intervenire, è rimasta guardare. Il presidente Piero Marrazzo nel 2007 ha concesso infatti alla Asl lautorizzazione a riutilizzare lex manicomio, ignorando la legge Basaglia e la circolare 98 del ministero della Sanità, che ne vietavano il riutilizzo. Un dettaglio, se si pensa che la Rm/E li teneva lì già dal 2004.
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