Un caso di Tbc desta apprensione a scuola

Una ragazza è stata ricoverata nei giorni scorsi in un ospedale romano per una forma di tubercolosi. Il caso ha creato apprensione sia tra i familiari che nella scuola frequentata dalla giovane (l’istituto Giovanni Falcone nel quartiere di Torre Spaccata, sulla Casilina), ma gli esperti hanno subito escluso contagi.
«Dal test cutaneo svolto sui familiari della paziente colpita da Tbc - ha spiegato Francesco Lauria, direttore dell’unità Malattie infettive dell’ospedale Spallanzani - non risultano rischi di contagio: la situazione non presenta alcun allarme». Il medico ha tenuto inoltre a precisare che la ragazza colpita non è stata visitata presso il suo nosocomio: «Noi abbiamo effettuato gli esami di rito sui familiari. E dal test Mantoux, l’analisi cutanea specifica per questa patologia, nessuno dei familiari risulta colpito da Tbc attiva».
L’apprensione tra gli studenti che frequentano la scuola di via Rugantino deriva, invece, dalla positività riscontrata a carico di una decina di ragazzi nel test della tubercolina effettuato dai sanitari del reparto di profilassi della Asl Rm/B. «Una positività che non deve destare preoccupazione - ha spiegato un medico del presidio -. Significa semplicemente che, essendo stati a contatto con la loro compagna, hanno sviluppato gli anticorpi all’agente patogeno. Nessuna situazione di emergenza igienico sanitaria, quindi». «E comunque - ha aggiunto in un secondo momento - in questi giorni è previsto uno screening a tappeto che riguarderà tutti gli studenti, i docenti e il personale ausiliario del Giovanni Falcone».


Ieri pomeriggio fuori all’istituto professionale per la moda e il turismo si sono formati capannelli di ragazzi e genitori. Nel corso di un’assemblea informale sono state chieste ulteriori garanzie per la disinfezione dei locali e la prevenzione sanitaria.

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