Le casse piangono, a rischio la programmazione del teatro Biondo di Palermo

Lo Stabile diretto da Pietro Carriglio, uno dei più prestigiosi d'Italia, strangolato dalla mancanza di fondi, specie per i crediti che vanta soprattutto dal Comune. Già ad aprile potrebbe non essere possibile pagare gli stipendi, e l'attività potrebbe fermarsi

È uno dei teatri stabili più noti d'Italia. E lo è perché le sue produzioni riscuotono ovunque - vedi giusto per citarne una delle ultime, La Locandiera, che il Piccolo di Milano vorrebbe per inaugurare la nuova stagione - un grandissimo successo. Del resto, guidato com'è da un regista del calibro di Pietro Carriglio, la qualità degli spettacoli prodotti dal teatro Biondo è indiscutibile. Eppure questa importantissima istituzione culturale rischia di essere costretta a chiudere i battenti. Motivo? I finanziamenti pubblici, specie quelli del Comune di Palermo, che è socio di maggioranza, tardano ad arrivare.. E così adesso il Biondo è con l'acqua alla gola: i dipendenti - 150 circa tra fissi e stagionali - sono in agitazione, e se non si muove qualcosa già ad aprile potrebbe essere impossibile pagare gli stipendi. Non solo. Senza sicurezza economica non si può fare la programmazione degli spettacoli del 2011, a catena si ferma anche la campagna abbonamenti. Insomma, un disastro. Un disastro che rischia di essere un colpo mortale per una delle istituzioni culturali più importanti della città.
Un colpo mortale per il teatro, e un colpo mortale per Palermo, se non si corre subito ai ripari. «Rischiamo di chiudere - ha denunciato qualche giorno fa alla stampa il direttore Carriglio - di essere strangolati non dai debiti ma dai crediti che vantiamo dal Comune. Il 2009 è stato disastroso. Con gli incassi e i contributi dei soci minori, Provincia, Regione e ministero, rischiamo di non farcela, non possiamo pensare alla programmazione e alla campagna abbonamenti».
Secondo le cifre fornite dal ragioniere del teatro, Stefano Ingrassia, il Comune di Palermo, dei 4 milioni e 250mila euro previsti nel bilancio di previsione, ne ha erogati solo 2,8 milioni. Stesso copione nel 2009, su una previsione di 3,450 milioni appena 1,437. Tra le richieste avanzate, l'accensione di un mutuo da almeno tre milioni e mezzo, per garantire stipendi e attività. Dal canto suo il Comune ha attivato un tavolo tecnico misto amministrazione comunale-teatro Biondo. Il tavolo dovrebbe trasferire un immobile alla Fondazione teatro Biondo. Il sindaco di Palermo Diego Cammarata ha anche deciso di destinare, attraverso un emendamento, un milione di euro in più rispetto al contributo ordinario di tre milioni e mezzo di euro. «Sono convinto - dice il primo cittadino - che il teatro Stabile rappresenti una importante istituzione culturale cittadina, ma anche un patrimonio professionale e occupazionale che va difeso e salvaguardato. Per questo ho deciso di presentare in Consiglio comunale un aumento di 1 milione di euro delle somme destinate al Biondo insieme alconferimento di un immobile.

Spero, inoltre, che anche le altre amministrazioni che fanno parte del Consiglio di amministrazione del Teatro, Regione e Provincia in testa, possano e vogliano aumentare le destinazioni finanziarie per assicurare allo stabile di continuare la sua importante produzione, che lo ha condotto ad essere uno dei più importanti teatri d'Italia».
Basterà? Difficile dirlo. Ma di certo si deve fare di tutto perché su questa realtà culturale orgoglio e vanto d'Italia e di Palermo non cali, così miseramente, il sipario.

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