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Castelfusano: un osservatorio interforze

Stefano Vladovich

Ancora fiamme a Castelfusano. Il rogo è scoppiato ieri mattina, paradossalmente durante l’ennesima riunione in Prefettura dei vertici di Regione e Comune. A provocare l’incendio, fortunatamente di piccole dimensioni, un fornello da campeggio utilizzato dagli sbandati che vivono ai margini della boscaglia. Sufficiente, però, ad attivare uomini e mezzi del servizio giardini, del 115, della polizia a cavallo e della municipale che in pochi minuti hanno avuto la meglio sul fuoco. Distrutta una porzione della macchia mediterranea e parte di una baraccopoli spuntata dal nulla a ridosso di viale Mediterraneo e del Canale dei Pescatori. Degli occupanti, quasi sicuramente extracomunitari romeni, nessuna traccia. A terra i resti di un pasto, abiti malconci, coperte e stracci utilizzati per difendersi dalle intemperie.
Insomma, a tre mesi dall’inaugurazione del sistema di controllo e prevenzione del centro interforze di via del Martin Pescatore a Pantano (tra i vari mezzi, oltre alle telecamere a raggi infrarossi, un elicottero della Protezione civile capitolina sempre pronto al decollo), nonostante i finanziamenti milionari e la messa in campo di volontari di varia natura, la pineta più amata (e massacrata) dai romani continua ad ardere. Oltre 450 ettari fra pini, lecci e farnie secolari carbonizzati in meno di 5 anni. Ovvero dal terribile 4 luglio 2000 quando per oltre 48 ore le fiamme hanno divorato senza sosta il polmone verde della capitale. L’assessore all’Ambiente della Pisana, Angelo Bonelli, dal canto suo si congratula con il prefetto di Roma Achille Serra per la «tempestività e la sensibilità mostrate nell’affrontare il problema dell’emergenza baraccopoli e della prostituzione». Per Bonelli la riunione di ieri «ha tracciato il percorso per raggiungere l’obiettivo di riconsegnare ai cittadini quelle porzioni di verde che oggi sono interdette alla pubblica fruibilità». Come, tanto per cominciare, gli oltre 2 chilometri di via del Lido di Castelporziano (dalla via Litoranea alla Cristoforo Colombo), via della villa di Plinio, il lungomare Amerigo Vespucci, piazzale della stazione Colombo nonché la provinciale 601 dal chilometro zero al vecchio Dazio, giorno e notte letteralmente invase da «lucciole» di ogni nazionalità e colore.
Anche il presidente del XIII Municipio Davide Bordoni, intervenuto al mini summit, ha sottolineato l’efficacia del coordinamento sotto la guida del prefetto Serra. «Presto verrà convocato un tavolo per la costituzione di un osservatorio interforze permanente su Castelfusano - dice Bordoni -.

Confidiamo che si possa trovare una larga intesa politica a sostegno del disegno di legge per trasformare la Riserva Statale in Parco Nazionale del Litorale romano. Solo così sarebbe possibile disporre delle risorse necessarie per valorizzare al meglio un patrimonio naturalistico che il mondo ci invidia».

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