La querela con cui Oliviero Diliberto, leader dei Comunisti italiani, ha denunciato Roberto Castelli (nella foto), allepoca dei fatti Guardasigilli, si è trasformata in un caso politico. In una trasmissione tv il ministro leghista disse: «Piuttosto che mandare in giro a sprangare come fai tu, preferisco saltare». Immediata scattò la querela con 5 milioni di euro di risarcimento richiesti. Il Tribunale dei ministri non lo qualificò «reato ministeriale» girando le carte in Procura. Lappello di Castelli valse invece al riconoscimento del «carattere ministeriale dei reati contestati» e la giunta per le immunità ha messo ai voti la questione.
Il Senato salva Castelli con 172 sì, ma il Pd non si arrende e continua a criticare la maggioranza: vuole cancellare il dettato costituzionale e pretende limmunità per i suoi ministri.
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