
È il presidente Trump il primo a dare la notizia: "Il presunto killer di Charlie Kirk è sotto custodia delle autorità". L'ha annunciato in un'intervista all'emittente tv Fox. "Con un alto grado di certezza, abbiamo la persona sospettata" dell'assassinio, ha precisato. Il presidente ha aggiunto che "spera sia condannato a morte" per ciò che ha fatto. Il presunto killer è stato segnalato alla polizia dal padre. Secondo il presidente, l'uccisione dell'attivista è stato "un episodio isolato, non parte di una rete".
Il presunto killer si chiama Tyler Robinson, ha 22 anni e risiede nello Utah. È stato arrestato giovedì sera a St. George, nello Utah, vicino al Parco nazionale di Zion, circa 400 km a sud-ovest del campus dove Kirk è stato ucciso. Il governatore dello Utah, Spencer Cox, in conferenza stampa ha confermato l'arresto del presunto killer.
Sempre durante l'intervista a Fox Trump ha lasciato intendere che l'organizzazione di Kirk, Turning Point Usa, continuerà a lavorare per mobilitare i giovani elettori anche dopo la morte del suo fondatore. "Aveva una passione per questo. Ho parlato con sua moglie ieri. È devastata, ma vogliono continuare a mandare avanti Turning Point", ha dichiarato il tycoon, aggiungendo che sono già state fatte alcune donazioni.
Inoltre, saranno presi provvedimenti contro gli stranieri negli Stati Uniti che si ritiene stiano "lodando, razionalizzando o prendendo alla leggera" la morte di Kirk: lo ha annunciato un alto funzionario del Dipartimento di Stato. In un post su X, il vicesegretario di Stato Christopher Landau ha scritto che "gli stranieri che glorificano la violenza e l'odio non sono visitatori benvenuti nel nostro Paese" e ha affermato di aver ordinato ai funzionari consolari di "intraprendere azioni appropriate" contro coloro che si ritiene stiano "lodando, razionalizzando o prendendo alla leggera" la morte di Kirk sui social media. Landau ha invitato gli utenti di X a segnalargli casi del genere nei commenti al suo post, assicurando che saranno monitorati dai funzionari consolari. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato che "questa amministrazione non ritiene che gli Stati Uniti debbano concedere visti a persone la cui presenza nel nostro Paese non sia in linea con gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti".
L'arma usata per sparare
L'arma recuperata dalle forze dell'ordine, e che si ritiene sia stata usata dal killer, è un fucile a otturatore girevole-scorrevole, una comune arma da caccia, affidabile ma limitata, nel senso che dopo ogni colpo deve essere ricaricata. A differenza di un'arma semiautomatica chi la utilizza deve muovere manualmente la manetta dell'otturatore per riazionare l'arma: sollevandola e tirandola indietro si sposta la cartuccia esaurita, mentre spingendola in avanti si prepara un nuovo colpo.
Abbassando infine l'otturatore si blocca il colpo e si sigilla la camera, rendendo il fucile pronto a sparare di nuovo. Questa procedura limita di fatto la cadenza di fuoco e consente di sparare solo un colpo alla volta.