Cinema

Castellitto presidente del Centro Sperimentale

Sergio Castellitto, intervistato a Venezia sulle voci che lo davano come nuovo presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, aveva risposto: "È un'idea affascinante"

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Sergio Castellitto, intervistato a Venezia sulle voci che lo davano come nuovo presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, aveva risposto: «È un'idea affascinante. Sarebbe una nomina non di appartenenza ma di competenza». Detto, fatto. Ieri il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha annunciato di aver designato il regista e attore romano alla presidenza della seconda scuola di cinema più antica al mondo insieme ai nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione che sarà formato da Pupi Avati, da Giancarlo Giannini, dall'avvocata Cristiana Massaro, dal professore ordinario Andrea Minuz, dal presidente della terza sottocommissione del MiC per la classificazione delle opere cinematografiche Santino Vincenzo Mannino e dal regista e produttore Carlo Campiotti. «Volevamo elevare la qualità e lo abbiamo fatto», ha detto il Ministro Sangiuliano.

Si conclude così l'iter avviato dal Ministero della Cultura per riorganizzare il Centro Sperimentale di Cinematografia che gestisce anche la Cineteca Nazionale e la Scuola Nazionale di Cinema.

Non esattamente un attacco alla diligenza o uno spoils system estremo del Governo come urlato dalle opposizioni che, quando è toccato a loro, hanno ovviamente e giustamente nominato personalità di loro gradimento, ma un tentativo di dare più forza e rappresentatività alla dirigenza del Centro Sperimentale che era presieduto da Marta Donzelli insieme a un CdA più attento alla parità di genere con Cristiana Capotondi, Valentina Gemignani, Guendalina Ponti e Andrea Purgatori.

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