da Milano
Il mercato del trasporto aereo in Italia è stato privatizzato ma non liberalizzato. Sulle rotte nazionali, in particolare sulla Milano-Roma, si assiste a una situazione di duopolio da parte di Alitalia ed Air One. LAlitalia deve abbandonare latteggiamento da ex monopolista, anche psicologicamente, e aprirsi al mercato. Di chi sono queste affermazioni? Molti saranno portati a rispondere dimpulso: di Ryanair, la compagnia europea più impegnata a dare spallate alle rigidità del mercato. Invece no: sono di Antonio Catricalà, il presidente dellAntitrust, lautorità che vigila sulla concorrenza. Egli ha pronunciato frasi pesanti, per esempio: «A livello di rotte nazionali si conserva il medesimo assetto competitivo precedente alla liberalizzazione, caratterizzato dalla presenza di un solo operatore o da un duopolio con posizioni consolidate tra due concorrenti; con tutto ciò che ne consegue in termini di prezzi dei voli, che non hanno subito modifiche sostanziali, e risultato ancora fuori scala rispetto alle tariffe su altre rotte di analoghe caratteristiche ma contraddistinte da un assetto maggiormente competitivo». Parole dure: ma Catricalà le ha pronunciate alla presentazione di un libro, e non sono contenute in provvedimenti ufficiali dellAutorità. «Al momento non c'è nessuna istruttoria, stiamo studiando altri aspetti come quello sulla continuità territoriale con la Sardegna dove siamo in fase di preistruttoria». Alitalia e Air One possono dunque stare tranquille, almeno fino a quando un concorrente non presenti un ricorso su questi argomenti specifici.
Piuttosto, la posizione di Alitalia, anche alla luce di queste affermazioni, è leggermente più delicata, visto che sul tavolo dellAntitrust è posato il dossier che riguarda la recente acquisizione di Volare ed Air Europe, le due compagnie che solo grazie allamministrazione straordinaria sono riuscite a evitare la chiusura. I documenti sono giunti il 27 maggio allAutorità, e questa ha 30 giorni di tempo per decidere se aprire unistruttoria, che a sua volta può avere una durata di 45 giorni. Nei giorni scorsi Catricalà aveva detto di rendersi conto della necessità di un pronunciamento in tempi rapidi.
Secondo Catricalà, «un crescente livello di concorrenzialità sulle rotte nazionali, laddove ha determinato un reale aumento di offerta, ha condotto ad una generale riduzione dei prezzi».
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