Con il Cavaliere in tv l’ascolto raddoppia

L’opposizione spera in un «effetto indigestione», ma i dati sull’audience sembrano darle poche speranze

Il troppo stroppia? È quello che si augurano Prodi e l'intera Armata Brancaleone del centrosinistra di fronte al Tour berlusconiano nell'etere televisivo. «Facendo così - ha urlato Beppe Grillo nel suo ultimo show teatrale - il centrosinistra vincerà al 98% le prossime elezioni!».
Eppure nessuno potrà negare che Berlusconi sia un genio della comunicazione. Ha rivoluzionato il linguaggio televisivo trascinando i media del nostro Paese dal grigiore democristiano all'edonismo ottimistico degli anni ’80. E poi s'è inventato in pochi mesi un partito dal nulla, che è diventato tutto d'un colpo la prima forza politica italiana. Un tale talento della comunicazione è quindi improvvisamente impazzito, mettendo in atto una strategia che lo porterà all'autoconsunzione? Lo aveva detto chiaro e tondo: «Il governo finora ha sbagliato comunicazione». Secondo il Cavaliere c'è stato un eccesso di timidezza, s'è persa la capacità di «raccontarsi», di mostrare quello che si è stati capaci di «fare». Ecco il perché di questo Giro Promozionale: raccontare agli italiani, via etere, cosa si è fatto in cinque anni, ricostruire l'immagine da «centravanti di sfondamento», e mettere a nudo l'insipienza mediatica degli avversari.
Ebbene, questa tattica sta piacendo al pubblico televisivo. Basta analizzare le sortite del premier nei vari programmi d'informazione: come si può vedere nel grafico pubblicato qui accanto, ogni passaggio del Berlusconi «tv-trotter» di queste ultime settimane, ha sollevato gli ascolti. Il Cavaliere ha cominciato il 19 dicembre scorso con un «one-man-show» nel salotto di Bruno Vespa, raccogliendo un 32,5% di share e superando di dieci punti e mezzo la media generale di Porta a porta (22%). Il 9 gennaio è andato a trovare l'amico Giuliano Ferrara, facendo doppiare gli ascolti di 8 e 1/2 (4,1%, mentre la media del programma è 2,1%). L'11 gennaio, inaugurando la stagione dei faccia a faccia s'è confrontato con Fausto Bertinotti nel salotto di Vespa, raggiungendo il record stagionale dell'info-tv: 35,6%.
Anche la sua telefonata di diciotto minuti nella puntata di Ballarò del 17 gennaio ha portato a un picco di ascolti: 14,8% di share, mentre la piazza condotta da Giovanni Floris ha una media stagionale del 13,4%. Per non parlare della sua sortita mattiniera ad Uno mattina, raggiungendo il 32,8% di share medio negli undici minuti della sua visita in studio, mentre il contenitore di Raiuno ha una media del 29,8% in quella fascia oraria. E poi il secondo «face to face», quello con Francesco Rutelli nello studio di Matrix (20 gennaio), dove c'è stato il raddoppio degli ascolti: 32%, mentre la media del programma di Enrico Mentana è il 15,5%. Un tale successo da conquistare il bis meno di 20 ore dopo, nella prima serata di Italia 1. E anche in questo caso si è riusciti a «clonare» il buon risultato: 11,2%, oltre un punto in più della media di rete.
Sabato prossimo ci sarà una puntata speciale dell’Incudine, sempre nel prime time di Italia 1, dove il premier sarà intervistato da Claudio Martelli. Dulcis in fundo, c'è stata «l'intervista fotografica» al Senso della vita di martedì scorso: anche da Bonolis è riuscito ad alzare lo share del programma di due punti e mezzo: dalle ore 24 e 11 (inizio dell'intervista) all'una e 17 (fine), lo share del Senso è stato del 24,4%, mentre la puntata nel suo insieme aveva raccolto solo il 21,9%.

Il pubblico che va seguendo più fedelmente il premier nei vari passaggi televisivi è composto da maturi signori del nord Italia di buon livello culturale. Tirando le somme, possiamo dire che da quando Affari tuoi ha perso il suo Bonolis acchiappascolti, sembra che sia Berlusconi il nuovo Re Mida degli ascolti. Altro che «consunzione dell'immagine»...

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