«Quando il produttore Massimiliano La Pegna mi ha presentato il progetto, sono subito rimasta conquistata dall'idea e quando poi ho letto la sceneggiatura me ne sono innamorata definitivamente. Ma è stato quando ho assistito alle riprese della fiction, sul set, vedendo rivivere la figura della mia bisnonna, che mi sono emozionata davvero» confessa Nicoletta Spagnoli, amministratore delegato e presidente dell'azienda di famiglia alla vigilia della proiezione della mini serie in due puntate dedicata alla vita di una donna straordinaria, Luisa Spagnoli, che Rai1 manda in onda lunedì e martedì in prima serata. «È stato come poter rivivere il passato. Quelle descritte nella fiction sono storie appassionanti, che ho sentito raccontare molte volte, sono le storie delle nostre tradizioni, ma soprattutto è la storia della mia famiglia, il vero heritage che possiede l'azienda che oggi dirigo», aggiunge l'elegante signora a capo di un impero che fattura 126 milioni di euro nel 2015 impiegando oltre 800 dipendenti e gestendo una rete di 50 negozi monomarca. «Luisa Spagnoli ha messo le basi per la modernità e per la rivoluzione femminile. Ha avuto il coraggio di lavorare quando le donne non lavoravano» dichiara l'attrice Luisa Ranieri, interprete del ruolo chiave della fiction diretta da Lodovico Gasparini. La fiction tratteggia il carattere di una donna innovatrice che trasforma i sogni in realtà. Come quando poco più che ventenne - era nata nel 1877 - con Annibale Spagnoli, suo marito, rileva una drogheria nel centro di Perugia e comincia a produrre e vendere confetti, un'idea che si rivelerà propizia per la nascita della Perugina, piccola azienda dolciaria con 15 operai fondata nel 1907 insieme a Francesco Buitoni, Leone Ascoli e Francesco Andreani. Nel frattempo cresce i due figli Mario e Aldo. All'inizio della prima guerra mondiale Luisa rimane sola a gestire la società mentre gli uomini sono al fronte. Quando tornano, la Perugina conta più di cento operai e Luisa, nel consiglio di amministrazione - prima donna in tutta l'Italia a ricoprire questo ruolo s'impegna anche nella costruzione di strutture sociali che possano migliorare la vita dei dipendenti. Fonda un asilo nido all'interno dello stabilimento di Fontivegge (considerato il più avanzato d'Europa nel settore dolciario). Nel 1922 dal suo senso pratico nasce il mitico Bacio realizzato con gli scarti della lavorazione dolciaria. Lo aveva chiamato «Cazzotto» ma Giovanni Buitoni, figlio del suo socio le fece notare che non era cortese chiedere a una donna «vuole un cazzotto?», molto meglio «desidera un Bacio?»: da questo preambolo nasce la leggenda del cioccolatino più popolare al mondo e anche una delicatissima storia d'amore tra Luisa e Giovanni Buitoni che sarà per lei l'amore di tutta la vita.
Nel frattempo l'imprenditrice, che era anche una grande amante degli animali, aprì un allevamento di conigli d'angora che non venivano uccisi né tosati ma pettinati, di conseguenza gli eccellenti capi di maglieria prodotti con il loro pelo ottennero un immenso successo e diedero avvio a quella che sarebbe diventata la bella azienda di oggi. Nel 1935, a soli 57 anni, Luisa Spagnoli muore in un ospedale di Parigi, ma certo non muore tutto quello che ha costruito e che oggi risiede nel cuore della pronipote Nicoletta. LuSe- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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