Cdl in campo per salvare i motorini euro 0

Dal 2007 traffico vietato nell’area ai ciclomotori di vecchio tipo

Cdl in campo per salvare i motorini euro 0

Michela Giachetta

I problemi di traffico e inquinamento a Roma? Si potrebbero risolvere eliminando dalla circolazione una parte di veicoli. I ciclomotori cosiddetti Euro 0, ad esempio. È quanto deve aver pensato la Giunta Veltroni, che nel dicembre 2003 aveva approvato una delibera che dovrebbe entrare in vigore nel gennaio del 2007.
Il documento prevede, a partire da quella data, «il divieto di accesso all’interno dell’area compresa nell’anello ferroviario ai ciclomotori e motoveicoli a due, tre, o quattro ruote non immatricolati ai sensi della direttiva 97/24 CE». I cosiddetti Euro 0, appunto. «Si tratta di un provvedimento che rivela l’incompetenza e la non conoscenza dei dati reali sull’inquinamento da parte dell’amministrazione capitolina - denuncia Vincenzo Piso, presidente della Federazione romana di Alleanza nazionale -. Inibisce, infatti, la possibilità di utilizzare alcune tipologie di motori senza aver sperimentato il loro effettivo impatto sull’ambiente».
Per Piso, altre sarebbero state le cose da considerare e che, invece, la delibera, non tiene in alcun conto, come i tipi di ciclomotori, a due, tre, quattro tempi: «non tutte inquinano allo stesso modo». Così come non tiene in conto i tempi di percorrenza: «Per spostarsi in motorino ci vuole molto meno tempo che con la macchina, conseguentemente l’inquinamento è ridotto». «A ben vedere, invece quella delibera - aggiunge il presidente della federazione romana di An - va in senso opposto a quello che si era prefissato: togliendo dalla circolazione i ciclomotori a Euro 0, l’impatto sull’ambiente sarà enorme». Non solo. «Si tratta di un documento fatto senza ascoltare chi sulle due ruote ci vive». Eppure chi a Roma, e sono tanti, si muove solo in moto e simili, qualcosa da dire ce l’ha. Anche sul comportamento dell'amministrazione capitolina. «Ogni anno, il 6 gennaio, facciamo un incontro, chiamato la Befana del sindaco - racconta Riccardo Forte del coordinamento motociclisti - in cui parliamo dei problemi, che affrontiamo quotidianamente, da sottoporre all’attenzione del sindaco». Così avvenne anche all’inizio del 2004. «Si presentò l’allora assessore al traffico e alla mobilità, Mario Di Carlo, che ci assicurò che avrebbe avuto maggiore attenzione - continua Forte - La messa in pratica di quelle parole fu la delibera che venne approvata due settimane dopo».
Molti dei motociclisti ascoltati sottolineano anche che gli Euro 0 sono stati costruiti fino al 1999, ma hanno continuato ad essere venduti, tanto è vero che alcuni di loro stanno ancora pagando le rate di un mezzo che da gennaio del prossimo anno non potrà più circolare. Sull’argomento, Pierluigi Borghini, capolista di Fi alle elezioni comunali, sottolinea come «l’attuale giunta di sinistra con i suoi provvedimenti penalizzi, come al solito, i meno abbienti». «Non tutti, infatti, sono nella condizione di poter usufruire degli incentivi previsti per la rottamazione - aggiunge Borghini - Le due ruote per Roma sono una risorsa importante all’emergenza traffico».
Che fare allora? Se Piso punta al ritiro della delibera, il candidato della Cdl, Gianni Alemanno, guarda al futuro, mirando a «garantire un regime specifico per le due ruote, tendente a incrementarne l’uso, non a diminuirlo». «Occorre - aggiunge - un piano specifico di moto parcheggi per il centro storico, l’istituzione di una specifica delega amministrativa per il settore e la creazione di un albo comunale dei motoveicoli storici».


Anche Borghini lancia le sue proposte: «Bisogna trovare delle valide soluzioni alternative a quelle attuali, che vanno dalla promozione per i prossimi anni della politica degli incentivi alla rottamazione ad un piano periodico di manutenzione delle strade, fino ad arrivare alla creazione di nuovi parcheggi».

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