Maggiori risorse ai municipi e ai servizi sociali. Queste le richieste dellopposizione capitolina che ha presentato circa novemila tra emendamenti e Odg (526 Udc, 550 Fi, 6000 An, 1980 Misto), per contestare il testo dellassestamento di bilancio che verrà votato in aula Giulio Cesare nella notte di giovedì prossimo. «Bisognerebbe presentare un emendamento di sfiducia nei confronti della maggioranza capitolina - spiega il capogruppo di Forza Italia, Michele Baldi -. Questo assestamento di bilancio è frutto delle tasse dei cittadini, è stato requisito dal Governo e Veltroni non dice nulla. Abbiamo presentato 550 emendamenti a scopo migliorativo perché lassestamento è a zero. Veltroni rinunci alle cose superflue e investa sulle reali necessità dei municipi».
Corposo anche il pacchetto di emendamenti presentato dallUdc: 526 in tutto. Tra le richieste avanzate la creazione di uno sportello di intermediazione immobiliare per i residenti dellEsquilino, il completamento dei centri Alzheimer nei municipi, lattivazione di una campagna informativa contro lalcol e la droga nelle scuole, la calendarizzazione di un progetto di recupero e sostegno per i figli di separati. «Su tutti questi emendamenti - ha fatto sapere il capogruppo Dino Gasperini - a settembre presenterò una delibera di iniziativa consiliare. È la prima volta nella storia che il Comune ha i fondi ma non li può utilizzare».
Ma anche Alleanza nazionale, con i suoi seimila emendamenti, non sarà da meno: «Chiediamo - anticipa il consigliere Luca Malcotti - il trasferimento di maggiori fondi ai municipi per le politiche sociali, labolizione del ricorso a consulenze esterne e un finanziamento di un fondo per i commercianti che subiscono danni a causa della presenza dei cantieri per la costruzione della metro. Questassestamento è il frutto delle norme contenute nella Finanziaria di Prodi che impediscono a Roma di spendere i soldi che ha in cassa, con la relativa paralisi dei servizi e linevitabile taglio alle spese sociali». Malcotti ha inoltre presentato un ordine del giorno con il quale chiede la sfiducia allassessore capitolino alle Risorse umane, Lucio DUbaldo: «È una condanna allintera politica del personale». Anche il presidente del gruppo Misto, Fabio Sabbatani Schiuma infine, contesta il vincolo, posto dalla Finanziaria, di assegnare alla spesa corrente oltre il 7 per cento dellavanzo di amministrazione registrato nellanno precedente: «Il sindaco - commenta Schiuma - dica chiaramente che quello di Causi è un assestamento povero e lacunoso.
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