Cecconi, l’uomo da «rosso» in sala rossa

Cecconi, l’uomo da «rosso» in sala rossa

Una delle anime più irrequiete di palazzo Tursi. E uno dei consiglieri più presenti e attivi di tutti i tempi. Certo, a modo suo. Ma non si può dire che quella di Giuseppe Cecconi, militante tra le fila di Forza Italia nel comune di Genova, non sia un'opposizione più che sentita. Da lui, e dagli altri consiglieri e assessori, che spesso vivono sulla propria pelle l'attaccamento alla politica e alla sua città del consigliere azzurro. A dispetto del suo aspetto da «buono» e dei sorrisi che dispensa sempre con generosità, all'occorrenza diventa il più «disubbidiente» di tutta l'aula Rossa.
Una certa tensione si è registrata non più tardi di ieri pomeriggio nella consueta seduta del martedì del consiglio comunale. Con tanto di espulsione per il consigliere di Forza Italia Cecconi.
Innervosito da alcuni attacchi del consigliere Gianpaolo Malatesta (Pd) sugli atteggiamenti dell'attuale governo in fatto di sicurezza, Cecconi ha alzato la voce chiedendo al giovane consigliere di usare «meno demagogia». Dopo pochi minuti, Giuseppe Cecconi è nuovamente intervenuto con una certa veemenza puntando il dito contro la disparità di trattamento nella concessione dei tempi per gli interventi di maggioranza e opposizione.
Il cartellino rosso è a quel punto uscito dal taschino del presidente del consiglio comunale di Genova, Giorgio Guerello, che più volte aveva chiesto di abbassare la voce al consigliere di Forza Italia. Disponendo poi il suo allontanamento dall'aula.

«Io non me ne vado, presidente - si è opposto Giuseppe Cecconi -, lei non ha un comportamento serio». La discussione è andata avanti per qualche minuto. Guerello ha anche ventilato la possibilità di far intervenire le forze dell'ordine per fare uscire il consigliere (...)
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