nostro inviato a Glasgow
La chiamano la curva dei leoni, si trova oltre il ponte, settecento metri prima del Celtic Park e ricorda il trionfo del 67, la finale di coppa Campioni vinta a Lisbona sullInter di Herrera. Qui a Glasgow preparano la festa al Milan per rievocare il compleanno numero 40 dellevento. Nel loro stadio, gli scozzesi di Gordon Strachan sbarcati agli ottavi di Champions per la prima volta, fanno paura. Ultima sconfitta, firmata Barcellona, nel settembre del 2004: castigati di recente il Benefica e il Manchester United, ultimo pareggio nel dicembre 2004 confezionato proprio dal Milan (0-0) tenuto in piedi da uno strepitoso Dida. Nakamura, temuto sulle punizioni, è il nuovo profeta della squadra che domina nel suo campionato come lInter da noi: 22 punti di vantaggio sugli inseguitori. «È in un ottimo momento», garantisce la spia di Ancelotti. Cè da soffrire, a cominciare dalla difesa rossonera nella quale in porta si rivede il perticone australiano Kalac preferito a Storari «per lesperienza internazionale» e forse per altro ancora, a giudicare dalle battute che circolano in proposito. Nella ciurma rossonera maltrattata da Maccarone riprende il comando Paolo Maldini, presenza numero 162 nelle coppe (130 in coppa dei Campioni) al fianco di Kaladze, allultimo minuto preferito a Bonera, con Oddo sistemato a destra affinché mediti sulle distrazioni di Siena.
Lariete del Celtic è un gigante olandese di 29 anni, Vennegoor of Hesselink, un bel numero di gol e una grande fiducia riscossa presso Van Basten, il ct orange. «Lho incrociato col Psv, ci fece soffrire, di testa è uno dei migliori attaccanti in circolazione, ma abbiamo le armi per controllarlo», la fiducia di Paolo Maldini sembra persino cieca visto che proviene da uno dei reparti più traballanti del Milan. Perciò Ambrosini rinforza il centrocampo e davanti si rivede lalbero di Natale con Gourcuff alternativa a Seedorf.
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