Milano - È la cena più attesa del 2010. L’ha voluta Silvio Berlusconi per decidere la spartizione del suo impero o almeno così assicurano siti e giornali più o meno informati. Probabilmente domani si scoprirà che si è trattato di una normalissima riunione di famiglia come quelle che il Cavaliere organizza ogni lunedì ad Arcore. L’unica certezza è che sono stati invitati tutti e cinque i figli: Marina e Pier Silvio, nati dal matrimonio con Carla Dell’Oglio, nonché Barbara, Eleonora e Luigi, avuti da Veronica, ma non è detto che tutti possano essere presenti.
Voci e illazioni si sono rincorse per tutta la giornata. Alcune decisamente fantasiose, altre rilanciate da siti, più credibili e, apparentemente, più informati. Come style.com, il sito di Vanity Fair, secondo cui Eleonora Berlusconi verrebbe nominata vicepresidente di Endemol, la società produttrice di format televisivi di grande successo (come il «Grande Fratello»), che è controllata da Mediaset. A Luigi Berlusconi, il figlio minore del premier e della Lario, toccherebbe la vicepresidenza del gruppo assicurativo Mediolanum. Pier Silvio resterebbe vicepresidente del Gruppo Mediaset, oltre che presidente e amministratore delegato di R.T.I. e Med Due. Il nodo ancora irrisolto sarebbe quello della presidenza di Mondadori, attualmente ricoperta da Marina, ma, a quanto pare, ambita anche da Barbara.
E qui style.com si lancia in un’avventurosa ipotesi. Il premier avrebbe pensato a un compromesso in grado di soddisfare entrambe. Marina lascerebbe l’incarico a un manager di fiducia come Gian Arturo Ferrari, già direttore generale di Mondadori Libri, a cui spetterebbe il ruolo di presidente di garanzia. Intanto Barbara verrebbe inserita nello staff di direzione della casa editrice. Marina cederebbe uno dei suoi tre attuali incarichi, ma manterrebbe la presidenza di Fininvest e il consiglio di amministrazione di Mediobanca. Credibile? Mah...
Per tutta la giornata, ovviamente, non sono giunte conferme ufficiali. E ieri lo stesso Berlusconi, si è ben guardato dall’alimentare le indiscrezioni.
Benché avesse «una gran voglia di rispondere a tante domande», ha rispettato rigorosamente il protocollo previsto in occasione della visita del primo ministro della Croazia, Jadranka Kosor, un’elegante signora dai capelli precocemente grigi che incorniciano un viso bello e giovanile.
Si è concesso solo qualche battuta. «Avete l’onore di inaugurare questo sito», ha ripetuto due volte. E guardandolo negli occhi capisci che avrebbe una gran voglia di aggiungere: «Questo gran bel sito», ma non ce n’era bisogno. Villa Gernetto, alle porte di Lesmo, è davvero incantevole. Un gioiello architettonico immerso in un bosco di 350mila metri quadri, al riparo da sguardi indiscreti. Dalla strada è impossibile immaginare che dietro un muro di cinta come tanti in Brianza, sorga una proprietà tanto estesa eppur intima. È destinata a ospitare la sede dell’Università della Libertà, ma molto probabilmente diventerà la residenza privata del premier, a metà strada tra Arcore e Macherio.
Con il premier croato la sintonia è totale e non solo perché entrambi appartengono alla «grande famiglia della libertà e della democrazia del Partito popolare europeo». Nonostante la giornata non facile, il Cavaliere non smarrisce la voglia di scherzare. «La signora Kosor gode di un ampio consenso - dichiara -. Mi sono anche lamentato perché contro il mio 68% di apprezzamento, secondo i sondaggi che naturalmente l’opposizione ritiene troppo favorevoli, lei in patria ha un gradimento del 71%. Temo che questi tre punti possano pesare in maniera negativa sui nostri rapporti, ma credo di poterli ignorare».
Parla a braccio, il presidente del Consiglio, mentre l’aria dell’auditorium della villa, è ancora impregnata dall’odore di vernice. Le decorazioni interne sono maestose, con le tappezzerie rosse, gli stucchi dorati e la boiserie bianca. L’ambiente ricorda i saloni del Cremlino e il contrasto con la sobria eleganza delle mura esterne, ne esalta ancor di più lo sfarzo.
Berlusconi saluta i buoni rapporti con la Croazia, che definisce «un Paese amico» e ribadisce che l’Italia sostiene gli sforzi di avvicinamento di Zagabria all’Unione europea. La Kosor ricambia ringraziando il nostro governo per l’appoggio dimostrato durante le trattative con Bruxelles e quando cita la Giustizia tra le riforme da completare, il Cavaliere la interrompe, prendendola per un braccio. «In questo sono un esperto, nel senso che non ne abbiamo fatta ancora nessuna». E scoppia in una risata.
Alla fine si sottrae ai giornalisti «su disposizione dell’implacabile Bonaiuti». Si alza, poi, però, concede un’ultima battuta. Mentre si prepara per la foto ufficiale con il premier croato, fa vedere che la giacca gli balla un po’ all’altezza del ventre.
«Spero che anche il giornalista di Repubblica riconoscerà che ho perso peso». Infine si alza e se ne va, i cronisti tentano di seguirlo, ma le guardie del corpo sono implacabili. Nessuna eccezione, nessun contatto ravvicinato. Il caso Tartaglia ha lasciato il segno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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