Lea Pericoli
Il campo centrale del Foro Italico sarà intitolato a Nicola Pietrangeli. La notizia è stata data ieri mattina durante la presentazione degli Internazionali dItalia che prenderanno il via l8 maggio a Roma. Se volete la mia opinione posso solo dire che mai riconoscimento è stato più meritato. «E una emozione grande - mi ha detto Nicola - temevo che la proposta fosse stata archiviata. Da oggi divento un caso perchè in Italia non esiste un campione vivente che abbia avuto un riconoscimento così importante. Quasi quasi ci starebbe bene anche una mia statua...». In realtà nella storia del tennis soltanto Rod Laver ha avuto il Centrale di Melbourne intitolato a sè. Cinquantanni vissuti girando per tornei e per il mondo, mi hanno dato la possibilità di conoscere bene Pietrangeli. Nicola rimane lultimo baluardo di unera romantica, quando a tennis si giocava vestiti di bianco. Quando i campioni viaggiavano ospitati da magnati e principi, ma non avevano una lira in tasca! Eppure vivevamo in un mondo fantastico.
Quando Nicola giocò la semifinale di Wimbledon perdendo da Laver ai suoi piedi cera la Swinging London. Quando a Parigi vinse Roland Garros aveva un tavolo sempre riservato al Crazy Horse. Negli Anni Sessanta vinse il Granchio dOro" come luomo più elegante dItalia. Nicola divenne amico di Peron, del Principe Ranieri, di Eltsin, di Menem. Ad onorarlo della sua presenza a Roma tra due settimane arriverà Alberto II di Monaco. Pietrangeli, i suoi amici che sono tanti lo sanno, è molto più di quanto io possa scrivere. È un personaggio che senza essere ricco ha sempre vissuto tra i ricchi. La sua vita è stata una bella favola. Ancora oggi che ha i capelli bianchi si destreggia tra belle donne che lo tormentano. Si divide tra impegni mondani, viaggi, golf e tennis.
È il miglior ambasciatore che il nostro sport potesse scegliere e di questo devo rendere merito ad Angelo Binaghi che lo ha voluto al suo fianco. Trentanni fa fu merito di Nicola se Panatta, Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli vinsero la Coppa Davis.
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