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La Chacon vieta ai militari siti hard e giornali sportivi

Primo provvedimento della ministra (incinta) della Difesa

da Madrid

I militari spagnoli si sono accorti dell'arrivo della prima donna a capo della Difesa del Paese. Dopo aver passato in rassegna le truppe in Spagna ed Afghanistan, la fiammante «ministra» Carme Chacón, nonostante la gravidanza avanzata, si è subito rimboccata le maniche e ha deciso di affrontare un problema pratico del suo dipartimento: la difficoltà di navigare velocemente in internet nell'orario di lavoro.
Per eliminare i veri e propri collassi della rete della Difesa, la «ministra» non ha pensato di potenziare la capacità di banda del ministero, ma ha deciso di «oscurare» alcuni siti web, apparentemente tra i più visitati dal personale di uffici e caserme. Così da qualche giorno i militari non possono più accedere alle pagine di As o Marca, i due più diffusi giornali sportivi di Spagna. Non vedono neppure il sito di Interviú, una rivista scandalistica che in copertina ha sempre la foto a tutta pagina di una donna di solito più vicina alla Maja desnuda di Goya che a quella «vestida» e che si può ammirare con agio sulla pagina web. Anche E-bay, il sito di aste on-line più famoso della web, sembra essere diventato irraggiungibile. I militari hanno inoltre segnalato che non possono più entrare in siti di annunci di compravendita, ne in svariati forum o blog, che spesso usano per scambiarsi informazioni tecniche.
Oltre al personale civile e militare del ministero della Difesa, da lunedì sono caduti vittima della censura ministeriale anche i computer dei quartieri generali dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica.
In tutti i casi è stata data la stessa spiegazione, affidata ad una laconica circolare che annunciava che l'accesso ad una serie di pagine sarebbe stata temporaneamente ristretta per far fronte a problemi di «saturazione» della rete, che «alle volte rende impossibile la navigazione». La nota non spiegava però se e quando l'accesso alla serie di siti verrà ripristinato, né specificava la lista di pagine web a cui è negato l'accesso. Grazie alla «saturazione» di Internet la neoministra trentasettenne ha portato a termine quella che sembra la prima rivoluzione del suo mandato ed ha messo il dito nella piaga in un paese che, assieme all'Italia, fa registrare uno dei record di minor produttività tra i paesi dell'Ocse.
Ma Chacón ha anche allontanato i dubbi di chi si era detto perplesso sulla personalità della neoministra alludendo a una nomina fatta dal premier Zapatero più per motivi di immagine che di sostanza.

Resta ancora da capire se in futuro i militari la ricorderanno solo come la «ministra» che ha tolto loro calcio, ozio e foto osé dalle lunghe e noiose giornate di caserma.

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