Da che parte stare per evitare il peggio

Un lettore ci scrive per manifestare i suoi dubbi circa la candidatura di Berlusconi. Ma la casa dei liberali non è ancora pronta a cambiare padrone

L'ex premier Silvio Berlusconi e il segretario del Pdl Angelino Alfano
L'ex premier Silvio Berlusconi e il segretario del Pdl Angelino Alfano

Caro direttore, ho supportato il presidente Berlusconi con il mio voto nel corso degli ultimi vent’anni.Oggi ap­prendo dai giornali che vuole candidarsi nuovamente. Credo che si tratterà di una tremenda «débâcle».Quali motivazioni dovrebbero giustificare il voto per lui? La paura della sinistra? È tempo di fatti e non di contrapposizioni ideologiche. Come impiegato pubblico, non mi aumentano lo stipendio da due anni e per i prossimi aumenti dovrò aspettare altri due anni. Ma di che stiamo parlando?
Mi spiace, Giorgio Festa

Caro lettore, rispetto il suo stato d’animo e rispetterò le sue decisioni al momento del voto. A scanso di equivoci, non ho mai fatto e certo non faccio ora mistero della mia personale vicinanza al presidente Berlusconi. Il che, agli occhi di sciocchi e meschini, è letto come mancanza di libertà e capacità di giudizio. Potrei ribaltare il discorso: non è libero chi, facendosi scudo di una presunta indipendenza, semina odio e veleno per fini diversi da quelli dichiarati.

Bene, se lei ha votato prima Forza Italia e poi Pdl, abbiamo certamente un punto in comune: crediamo nelle libertà, pensiamo che lo Stato sia un male necessario da contenere entro steccati precisi e limitati. Berlusconi questo ce lo aveva promesso e per questo lo abbiamo appoggiato. È vero che non è riuscito a farlo in misura apprezzabile, ma è altrettanto vero che non ha mai fatto il contrario. Almeno in questo, ammetta, non siamo stati traditi.

Ora lei dice: avanti un altro. Già, ma chi, con chi è a fare che cosa? Per un anno, l’ultimo, si è cercato di dare una risposta a queste tre domande. La conclusione è che la casa dei liberali non è ancora pronta a cambiare padrone perché alto è il rischio che, approfittando del momento di difficoltà, qualche furbastro la comperi per poi abbatterla. O che finisca affittata e condivisa con inquilini venuti da fuori e senza scrupoli. A quel punto che cosa ne sarebbe dei miei e suoi ideali? Chi proverà a difenderci da uno Stato ladrone, da un fisco famelico, da sindacati fermi a due secoli fa eccetera eccetera? Lei pensa davvero che quella melassa di centristi vecchi e nuovi a caccia di posti e gloria possa essere una alternativa?

Non diamo a Berlusconi anche colpe non sue. Per quello che ne so, era più che disposto a farsi da parte.

Se nessuno, a parte Renzi, in questi mesi si è fatto avanti in modo convincente, vuol dire che al momento non c’è alternativa. E allora che facciamo? Non so lei. Io continuerò a battermi contro gli illiberali, i tecnici tassatori, i magistrati che fanno politica. Con qualunque mezzo. Anche con Berlusconi. Ci pensi e mi faccia sapere.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica