Joe Violanti, stavolta l’ha fatta grossa!
«Perché?».
Be’, il suo «finto» Santoro ha fatto arrabbiare quello vero...
«Ma i miei scherzi sono innocui, non capisco...».
Non finga, dica la verità.
«Davvero, non c’è nulla di offensivo. Non esaspero mai i toni e non vado oltre un certo limite. E non è un caso che quasi tutti si divertono e danno il consenso a mandare in onda gli sketch radiofonici».
Quasi tutti? Chi ha detto no?
«Ultimamente il ministro Brunetta. Ma in passato, guarda caso, pure Santoro».
Allora ce l’ha con lui!
«Ma no, lo scorso anno imitavo Gianfranco Funari. E all’epoca Santoro stava contattando il vero Funari per ospitarlo in trasmissione. Era quindi convinto di parlare con lui. Non l’ha presa bene e non ci firmò la liberatoria. Ma fu un caso, non lo sapevo».
E stavolta perché s’è arrabbiato?
«Si lamenta per un’interferenza nel suo lavoro. E ci invita a sospendere l’imitazione perché ostacolerebbe lo svolgimento della sua attività. Ci sarebbe una sorta di sostituzione d’identità».
Non la convince?
«Diciamo che il suo atteggiamento mi pare eccessivo. Insomma, da quale pulpito viene la predica, visto che la parodia della Guzzanti su Berlusconi, ad AnnoZero, non mi sembra così tenera».
Ma Santoro si lamenta pure di un finto collaboratore che contatterebbe i vari addetti stampa a suo nome.
«Ma sono sempre io, che mi presento come Alfonso Di Mauro, nome di pura fantasia. E al termine di ogni scherzo rivelo il mio, per chiarire subito l’equivoco. Tra l’altro, ho iniziato a imitarlo già prima delle elezioni, prendendo di mira quasi tutti, da sinistra a destra. Da Veltroni a Fassino, da Di Pietro a Maroni, senza dimenticare la Prestigiacomo, Alemanno, Moratti... E non ho mai avuto problemi, tranne casi rari».
Stiamo sviando, torniamo adesso alla questione Santoro.
«Va bene, ma allora sa cosa le dico?».
No, ma faccia pure.
«Anche lui, portando avanti un’azione di questo tipo, mi ostacola. Perché quando si avviano azioni legali, in ogni caso non si lavora in maniera serena».
Ma ha provato a parlargli?
«L’ho incontrato prima dell’estate in un bar. Scherzando, mi sono autoinvitato in trasmissione per imitarlo dal vivo».
E lui?
«Nulla di particolare. Mi pare abbia detto che non si può fare, o giù di lì».
Senta, per rimanere in tema di satira, chi l’ha presa in giro? Cioè, chi ha scoperto il bluff durante la telefonata?
«Mi faccia ricordare».
Almeno un nome.
«Mara Carfagna ad un certo punto capì tutto e mi disse: “Santoro, mi faccia un piacere, mi saluti Violanti...”».
Ma non è che anche stavolta è tutto uno scherzo e vi siete messi d’accordo?
(Risata, voce che imita il conduttore) «Non posso dirle altro, lo scoprirà alla prossima puntata...».
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