Giovanni Reale, a lungo professore di Storia della filosofia antica all’Università Cattolica di Milano, insegna oggi all’università San Raffaele. E dirige la collana Bompiani «Il pensiero occidentale».
Professore, a che cosa è dovuta questa massiccia opera di rimozione del pensiero e della figura di Teodorico Moretti-Costanzi?
«Tutti i pensatori del Novecento italiano, a parte Croce e Gentile, sono stati riposti nel dimenticatoio. È cambiato l’interesse accademico della filosofia. Loro avevano uno spessore teoretico e metafisico che è la cifra emblematica del pensare filosofico. Fondato, fin dalla filosofia greca, sull’arché, il principio. Ma del resto già Heidegger ci ha fatto capire che sui problemi principali perfino i presocratici avevano toccato le questioni di fondo».
Che cosa è cambiato ai nostri giorni nell’ambito del pensiero filosofico?
«Oggi assistiamo al predominio del pensiero scientifico su quello filosofico. Un errore. La scienza è scienza del particolare, come già sosteneva Aristotele, un empirico. Ma la filosofia si occupa di un altro tipo di realtà, la realtà generale, e con un metodo che non è quello della scienza. Prendiamo appunto Moretti-Costanzi: va a fondo dei problemi ultimativi. La tecnologia e il ragionamento scientifico vanno bene nell’ambito del conoscere cose, ma non per conoscere l’uomo».
Moretti-Costanzi è un filosofo cristiano, ma anche attratto dalla tematica dell’ascesi...
«Le vittime dello scientismo considerano sbagliati i metodi ascetici. È un errore anche dei giovani: vogliono imparare solo ciò che serve per guadagnare soldi. Si parla malissimo della cultura umanistica che invece è “facitrice di uomini”. La scienza pretende di creare sulla terra il paradiso terrestre. Ma vogliamo tener conto anche degli abissali pericoli che produce?».
Quanto si esprime oggi l’antinomia religione/scienza?
«Fino a 40-50 anni fa, nel dire a qualcuno che era ateo lo si offendeva. Oggi se uno è credente è considerato a priori non scientifico. E invece in campo umanistico, campo del generale, si colgono forme di realtà che non appaiono attraverso i cinque sensi».
A che cosa è dovuto il predominio del pensiero scientifico?
«È un altro errore identificare la felicità con il benessere. Quest’ultimo ha bisogno di altre fonti per essere nutrito, per esempio la tecnologia. La felicità è una cosa diversa. Ci sono mali spirituali che non si risolvono con i beni materiali».
Moretti-Costanzi insegnò per anni a Bologna in un disinteresse quasi generale...
«Ho sentito ripetere spesso: “Quando i contemporanei ti danno torto, allora vuol dire che hai ragione”».
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