«Chi tocca Malpensa dichiara guerra al Nord»

Formigoni e Moratti contro il taglio delle rotte Alitalia: vertice con il governo

Parola d’ordine, Malpensa non si tocca. Altrimenti? «Si apre uno scontro politico molto grave: se il governo intendesse spaccare il Paese, fare un atto di guerra al nord sarebbe chiamato da noi politicamente di fronte alle sue responsabilità». Promessa di Roberto Formigoni che reclama un incontro con il governo, insieme a Letizia Moratti, prima della prossima riunione del cda di Alitalia.
Il presidente della Regione Lombardia, che ha scritto una lettera a Romano Prodi, si dice, infatti, «estremamente preoccupato» per le voci che attribuiscono al cda della compagnia di bandiera la decisione di tagliare rotte aeree facenti capo su Malpensa e ridurre i voli dello scalo milanese. Scelta «discriminante nei confronti del nord e dei suoi cittadini» oltreché «sbagliata»: «In questo momento non ci sarebbe nulla di più sbagliato che tagliare fuori il Nord. La priorità non è salvare Alitalia, bensì garantire un servizio aereo adeguato ai cittadini e alle imprese» chiosa Formigoni. Come dire: considerare Malpensa come un peso e non come una risorsa è inaccettabile, una scelta miope.
La testimonianza del peso dell’hub rispetto alla strategia aeroportuale italiana, secondo il sindaco di Milano, è pure espressa dai numeri: «Malpensa rappresenta una forte copertura di mercati non italiani, con un indice di presenza nei mercati stranieri pari al 73,2 contro una media italiana del 46,2 per cento». E, ancora, «il 70 per cento dei biglietti aerei sono venduti nel Nord Italia», «Milano rappresenta in Italia il 34 per cento del trasporto aereo internazionale» e «nel primo semestre 2007 il traffico merci è aumentato del 24,5 per cento con 233.942 tonnellate». Numeri pesanti, quelli dell’aeroporto Malpensa, che risulta al quinto posto per l’accessibilità internazionale, garantendo i collegamenti per 39 delle 53 principali destinazioni business servite dagli altri scali europei e 312 frequenze settimanali.
E, attenzione, «dopo la conclusione dell’accordo tra Sea - società che gestisce gli scali aeroportuali - e i sindacati sul nuovo piano industriale, Malpensa ha ancora più di prima le carte in regola» fa sapere il sindaco Moratti.

Già, il nuovo piano industriale di Sea è «un forte messaggio di condivisione che permette di dire a chiunque sarà il vettore di riferimento che può contare sulla nostra compattezza», annota Giuseppe Bonomi, presidente e ad di Sea. Nota che Cgil-Cisl-Uil integrano segnalando come «con il nuovo piano industriale Malpensa è più competitiva e Alitalia può riaffacciarsi nel ricco mercato del Nord».

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