Chiuso il bando San Siro, 3 mesi per cedere ai club

Vendita entro il 31 luglio. Ken Loach protesta. I partiti convocano Sala in aula, ma non ci andrà

Chiuso il bando San Siro, 3 mesi per cedere ai club
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Fino al tardo pomeriggio non c'erano offerte e a meno di sorprese dell'ultimo minuto, visto che la scadenza era fissata ieri alle ore 23.59, il bando del Comune per acquistare il Meazza e le aree intorno dovrebbe essere andato deserto. E vuol dire che può decollare il progetto del nuovo stadio di Milan-Inter, visto che l'avviso pubblico serviva a raccogliere eventuali «manifestazioni di interesse» alternative e migliorative rispetto al piano già depositato dai club l'11 marzo. Il famoso «DocFap» (documento di fattibilità economica e finanziaria) che in 253 pagine descrive l'investimento da oltre 1,2 miliardi per trasformerà un'area grande «7 volte piazza Duomo a Milano» nella nuova «cittadella dello Sport». Non solo un nuovo stadio da 71.500 posti (13.500 premium) da realizzare tra l'attuale area parcheggio e il Parco del Capitanio, con due anelli che richiamano il progetto anni '50 della «Scala del calcio» e costruito su un «podio» per l'ingresso dei tifosi al posto di tornelli e cancelli, ma un vero e proprio nuovo quartiere, vivo 365 giorni all'anno, con museo, uffici, hotel, aree ristoro, medical center, 140mila mq di verde, spazi per i giovani. La «parziale rifunzionalizzazione» del vecchio Meazza, come si è già detto, prevede invece la totale rimozione della copertura, delle tribune del primo e terzo anello e parte del secondo e di circa il 70% delle rampe. Quel che resta ospiterà negozi, uffici, servizi per il quartiere. Il nuovo stadio sarà pronto nel 2031, tutto il progetto nel 2035. L'offerta economica è la stessa fissata dal Comune a base d'asta e corrisponde alla stima dell'Agenzia delle Entrate: 197 milioni, 124 per le aree e 73 per il Meazza. Il Comitato «Sì Meazza» ha contestato il prezzo con un esposto, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo contro ignoti e indaga anche la Corte dei Conti.

A meno di un terremoto giudiziario, il sindaco Beppe Sala punta a chiudere l'affaire San Siro entro il 31 luglio, ha 3 mesi di tempo. Per accelerare ha aperto in parallelo la conferenza preliminare dei servizi per raccogliere entro il 20 maggio pareri ed eventuali richieste di modifica dai vari enti, da Regione a Città Metropolitana, Ats, Prefettura, Arpa, Coni. E c'è una «contrattazione» in corso sui costi di bonifica che in base alla legge Stadi potrebbero essere parzialmente scontati alle società. La conferma della dichiarazione di pubblico interesse da parte della giunta dovrà arrivare «entro e non oltre il 30 giugno» con previsione di impegno a stipulare l'atto di acquisto «entro il 31 luglio». Una corsa per cedere il Meazza dal pubblico ai privati prima che scatti, l'11 novembre, il vincolo sul secondo anello. Su proposta di Enrico Fedrighini (gruppo misto), tutti i capigruppo hanno chiesto la «convocazione» in Consiglio del sindaco lunedì per riferire sull'esito del bando. Sala per ora non intende partecipare.

E ieri il regista e sceneggiatore inglese Ken Loach, appassionato di calcio, a cui ha dedicato dei film, ha inviato alla studiosa di politiche

urbane e giornalista Lucia Tozzi una lettera in difesa del Meazza: «Condivido il tuo orrore, l'idea che sia distrutto uno dei più grandi e storici stadi al mondo è sconvolgente. Confido che i milanesi non lo permettano».

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