da Londra
Quando uccisero erano soltanto dei bambini, il più giovane aveva 10 anni e 9 mesi (nessuno in Inghilterra aveva mai ucciso così presto), il più vecchio appena 13. Avrebbero dovuto passare il tempo giocando a pallone e invece avevano pensato bene di prendere a sassate un padre che giocava a cricket insieme al figlio. L'uomo era morto per un collasso cardiaco tra le braccia della moglie, di fronte al figlio terrorizzato. La corte londinese di Old Bailey venerdì ha condannato cinque giovanissimi britannici per l'omicidio di Ernest Norton, un padre di famiglia di 67 anni, morto a causa della loro aggressione «assolutamente immotivata», avvenuta nel febbraio del 2006, in un centro sportivo di Erith, nel Kent. Mister Norton stava giocando a cricket quando era stato colpito alla testa da due pietre, una delle quali grandi quasi come un mattone. Sua moglie che si trovava all'interno della struttura era uscita per soccorrerlo e Norton era morto mentre lei lo abbracciava disperata, chiamandolo per nome. I ragazzi, che facevano parte di una banda già nota per aver causato altri incidenti, erano corsi via. Due giorni fa una giuria inglese li ha condannati per omicidio e disordini violenti. Quando il verdetto è stato pronunciato tutti piangevano, aggrappati alle loro madri. Un comportamento tardivo purtroppo, senza segni di un qualsiasi rimorso. Anche durante il processo i ragazzi avevano continuato a mostrarsi strafottenti ed imperturbabili e più volte il giudice, dopo aver ricevuto ripetute lamentele da parte del personale sul comportamento degli accusati, aveva ordinato ai genitori di tener sotto controllo i figli. È stato il figlio di Norton a raccontare alla giuria che cosa successe esattamente il giorno in cui il padre morì. I due stavano giocando quando erano stati improvvisamente circondati da una ventina di giovinastri che senza essere minimamente provocati avevano cominciato ad insultarli urlando al signor Norton di «tornarsene all'ospizio dei vecchi». Quando l'uomo aveva risposto dicendo loro di lasciarli in pace aveva ottenuto l'effetto contrario.
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