Un film è una cosa seria, non si può mica mettere in piedi in quattro e quattrotto. Se poi si tratta di un film sulla fine del mondo, e stante il fatto che la fine del mondo, come tutti sanno, arriverà nel 2012, i tempi stringono. Così deve aver pensato uno specialista di roba catastrofica, il regista George Lucas. Esaurite, per il momento, le Guerre Stellari, primo esempio di esalogia della storia del cinema, e collocato ormai fra i lontani ricordi di gioventù Luomo che fuggì dal futuro, il regista californiano sente già in bocca lacquolina della sua opera (...)
(...) definitiva (per cause di forza maggiore, non per scelta...). Così, in un recente incontro con lattore e sceneggiatore canadese Seth Rogen e con il collega Steven Spielberg, un altro che con il presente non va molto daccordo, preferendo di gran lunga il futuro più o meno prossimo o in subordine il passato, è partito in quarta. Con grande sorpresa dei due amici, Lucas ha improvvisato una mezzoretta di arringa difensiva della tesi maya che colloca appunto nellanno prossimo il game over. Dinamica delle placche tettoniche, tempeste di neutrini e via discorrendo. Imbarazzato, Spielberg ha levato gli occhi al cielo manco avesse (ri)visto E.T. in persona, facendo capire a Rogen: «Che palle! Ancora con questa storia. Guarda che George non scherza mica, lui ci crede sul serio!».
La cosa è venuta fuori da unintervista del Toronto Sun a Rogen. E tutto lasciava supporre che il quasi mistico slancio di Lucas verso lapocalisse da (è il caso di dirlo) immortalare al volo in una pellicola sia nato dalla visione di 2012, il kolossal di Roland Emmerich, definito fra laltro da alcuni scienziati della Nasa «il peggior film pseudo-scientifico di sempre». Ma poi in soccorso di Lucas è intervenuta Lynne Hale, della sua casa di produzione, la quale ha minimizzato. «Ma no, George diceva così per dire... Lui però crede fermamente che il mondo sia piatto, che gli alieni abbiano costruito Stonehenge e che il Sole gira intorno alla Terra. Inoltre ha intenzione di girare un nuovo Indiana Jones con attori morti».
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