da Roma
Un invito alla pacatezza e allimparzialità dei magistrati, che non solo devono essere terzi, ma anche «apparire tali». Lauspicio arriva dal Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, a margine del XXVIII congresso nazionale dellAnm al cinema Capranichetta. E viene quasi travolto dagli «eventi», sotto forma delle dichiarazioni al vetriolo del primo presidente della Suprema corte, ma in molti salutano con favore liniziativa dellinquilino del Colle, che incassa il plauso del presidente della Camera Casini e dei ministri Fini e Castelli.
Lo stesso presidente dellAnm, Ciro Riviezzo, apre i lavori con un discorso critico verso le «accuse immotivate e ingiuriose di faziosità» rivolte alla categoria, sostenendo che è «irresponsabile» presentare al Paese la magistratura «come una parte dello scontro politico», ma poi dice di condividere il senso della frase di Ciampi. Anche se ne tenta uninterpretazione, invitando a «non strumentalizzare il discorso sullimparzialità dei magistrati» e ricordando che il presidente della Repubblica «ha fatto questa affermazione dopo essersi congratulato per i toni pacati della relazione di apertura del nostro congresso». E poco male che di lì a poco i toni sarebbero radicalmente cambiati.
Proprio Riviezzo, peraltro, aveva riferito linvito di Ciampi: «Ci ha detto: le vostre posizioni sono tanto più autorevoli quanto più sono pacate». Mentre Lucio Aschettino, rappresentante di Md nel direttivo centrale dellAssociazione nazionale magistrati, spiega che il Capo dello Stato gli ha raccomandato «di fare attenzione a che i nostri comportamenti non diano adito a critiche di parzialità. Insomma ci ha chiesto di non assumere atteggiamenti che possano apparire come non equidistanti. Dobbiamo cioè non solo essere terzi, ma anche apparire tali». Affida alle telecamere della Rai il suo commento il presidente della Camera, Pierferdinando Casini. Che, come segno di «magistratura che parteggia», cita i casi del sindaco di Bari (lex magistrato Michele Emiliano) e del neoassessore della giunta bolognese di Cofferati, Libero Mancuso: «Il Capo dello Stato, come al solito, ha messo il dito sulla piaga - ricorda la terza carica dello Stato - perché occorre non solo essere imparziali, ma anche apparire tali. Se io penso alle ripetute candidature di magistrati, non solo in Parlamento ma anche nelle istituzioni locali, vediamo che le cose purtroppo vanno in senso opposto».
«Ciampi è da cinque anni che dice questo - replica il Guardasigilli Roberto Castelli - e io ho sempre richiamato questo principio, ma al Capo dello Stato, purtroppo, non è mai stata data retta». Insomma, secondo il titolare del ministero della Giustizia «parte della magistratura ha sempre rifiutato lappello di Ciampi che è invece necessario accogliere, pena la continua perdita di credibilità dei magistrati».
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