Roma

Ciampi a Latina, la città nata come atto di pace

Il sindaco chiede la medaglia al valor civile: «Scritta qui una grande pagina del Novecento»

Ciampi a Latina, la città nata come atto di pace

«Una provincia che annovera molti aspetti positivi e che presenta settori di grande vitalità». È questo il lusinghiero quadro delle prospettive economiche tracciato ieri mattina da Carlo Azeglio Ciampi in visita a Latina. Il Presidente della Repubblica è giunto in piazza San Marco, dove gli sono stati resi gli onori militari; il capo dello Stato è stato accolto dal sindaco, Vincenzo Zaccheo, dal presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani e dal governatore della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Quindi, prima del discorso alle autorità locali, il colloquio con il Vescovo di Latina. A Ciampi è stato chiesto il riconoscimento al valore per il Comune di Latina e per la Provincia.
Nel suo intervento il sindaco Zaccheo ha ricordato come «Littoria-Latina nacque come un atto di pace. Sì, perché gli eserciti di uomini che sconfissero palude e malaria e scrissero una delle più belle pagine della storia dell’umanesimo del lavoro e del Novecento, vennero qui a combattere una battaglia civile in nome, appunto, del lavoro e del progresso umano. È questa la chiave di lettura che sta alla base della fondazione della città».
Zaccheo ha aggiunto che «il lavoro rappresenta l’intimo della sua stessa esistenza. Qui c’è stato il punto di incontro di molte genti, provenienti da diverse latitudini geografiche, che avevano solo nella braccia, nella volontà e nell’intelligenza l’unico patrimonio da far fruttare».
Il sindaco ha quindi ricordato come «forti della carica morale che ci hanno trasmesso e che ci ha consentito di segnare tappe straordinarie nella storia di questa comunità, è possibile continuare sulla strada dello sviluppo se non dimenticheremo il valore del sacrificio e sapremo darci l’obiettivo condiviso di una città a misura d'uomo alla quale i pionieri hanno creduto e per la quale hanno speso gli anni migliori fino a donare la loro vita. Il sacrificio - ha aggiunto il primo cittadino - è uno degli atti più degni e più sacri dell’uomo. Il ricordo e l’omaggio ai bonificatori restano, perciò di grande valore pedagogico. Un valore da non disperdere, da custodire gelosamente e da tramandare alle generazioni future».
È per questo, ha spiegato il sindaco, che è stata presentata «richiesta di conferimento di un’onorificenza al merito civile per il gonfalone comunale di Latina, in considerazione, appunto, della straordinarietà dell’opera di bonifica, di immenso valore sociale, civile e morale, riconosciuta e apprezzata dal mondo intero, e che è costata un altissimo prezzo in vite umane». Una richiesta senza «nostalgia o voglia di retorica».
Nel suo intervento il presidente della Provincia, Armando Cusani, ha ricordato come «Littoria, oggi Latina, ha avuto il tragico primato di unica provincia d’Italia investita contemporaneamente da due fronti, la linea Gustav e il fronte di Anzio-Nettuno che in realtà fu quello di Littoria-Cisterna-Aprilia».

In quei tragici momenti «la comunità, conservando inalterata la propria dignità e l’orgoglio di essere italiani, diede vita a una generale resistenza civile in una delle fasi più buie ed orrende della storia contemporanea».

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