Cielo non è Sky ma i programmi sono stati già trasmessi da Sky

Roma«Siamo alla vigilia di una nuova era televisiva e noi ci presentiamo con una combinazione di idee originali, innovative e sofisticate mai trasmesse prima nella tv in chiaro». Apriti cielo! È arrivato Cielo, il nuovo canale del digitale terrestre che dal primo dicembre, nelle parole del suo direttore Gary Davey, «spazzerà via decenni di abitudini dello spettatore italiano». Sarà.
Ma andiamo per ordine. Chi è Gary Davey? È il responsabile delle tv terrestri di News Corporation. Che cos’è la News Corporation? Nient’altro che la grande società dell’australiano (come Davey) Rupert Murdoch che in Italia possiede Sky. Sky=Cielo. Però, c’è un però.
In base agli impegni assunti con l’Antitrust dell’Unione europea all’atto della fusione tra Stream e Tele+ nel marzo 2003, Sky, essendo monopolista sul satellite, fino al 31 dicembre 2011 non avrebbe potuto intraprendere in Italia attività nel digitale terrestre né come «operatore di rete» né come «operatore di servizi televisivi a pagamento al dettaglio». Fatta la legge, trovato l’inganno. Murdoch si è alleato con il gruppo Espresso di Carlo De Benedetti, affittando la frequenza di Rete A. Tecnicamente quindi Cielo non è Sky, ma da Sky prenderà i programmi.
Una genialata che però potrebbe avere dei contraccolpi non indifferenti sia per Mediaset che per la Rai. Davey su questo sembra avere le idee ben chiare: «Competeremo direttamente con loro ma, se questa è la paura, non manderemo fallita Mediaset nel breve periodo. Cercheremo una nostra via e i nostri spettatori ideali, con più donne e di un livello socio economico più alto e con più giovani (dagli 8 ai 35 anni, i più trascurati dalla tv) perché abbiamo scoperto che l’età media dello spettatore di Canale 5 è di 48 anni mentre per Raiuno è di 56». E a domanda diretta - «Cielo è un escamotage dietro cui si cela Sky?» - risponde altrettanto direttamente: «Non c’è il trucco. Io non sono di Sky e quindi non posso parlare per suo conto. Posso solo dire che non consiglierei mai a Sky di sbarcare, quando potrà farlo, sulla piattaforma digitale terrestre con i canali a pagamento». Intanto l’obbiettivo principale di Cielo è quello di entrare nella grande torta degli investimenti pubblicitari, più di 4 miliardi di euro. «Realisticamente - dice sempre Davey - pensiamo che alla fine del primo anno di programmazione conteremo su l’1% degli spettatori che, se lavoreremo bene, potrebbe trasformarsi nell’1% della fetta pubblicitaria». A costi quasi zero (a parte l’acquisizione dei diritti dei film per la trasmissione in chiaro) visto che la programmazione, il cui responsabile è Riccardo Chiattelli, è tutta di Sky ma - sottolineano - «con l’80% dei prodotti presentati per la prima volta in una tv free». Quindi la rivoluzione di Cielo, annunciata all’inizio, sembra subito sgonfiarsi perché l’informazione sarà quella di Sky Tg24 (in simultanea con il satellite alle 7, 12, 19 e 24), le serie già viste (Boris 1 e 2 mentre quella nuova, la terza, va sul satellite, Donne assassine, addirittura 24 e X Files già viste su Mediaset), così come gli show (Italia's Next Top Model condotto da Natasha Stefanenko e Vuoi ballare con me con Lorella Cuccarini).
Bisognerà attendere, ma non si sa quanto, per assistere a programmi ideati solo per Cielo.

Per ora l’unica certezza è la presenza nell’etere dell’emittente azzurra che sarà visibile, pari pari, anche su Sky al canale 129. Mentre per vederla sul digitale terrestre bisognerà risintonizzare il decoder. Una delle operazioni attualmente più temute dai telespettatori.

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