Macchina fotografica digitale, penna e taccuino. Così il consigliere comunale Gianni Bernabò Brea (La Destra) si è avviato nel tradizionale «pellegrinaggio», nei cimiteri genovesi, che non godono certo di buona salute. A pochi giorni dalla commemorazione dei defunti la situazione di alcuni campisanti è peggio di quanto ci si possa immaginare. «Forse - riflette a voce alta Bernabò Brea - è proprio questo il periodo in cui la visita ai propri cari che non ci sono più si fa più spesso e si ha anche voglia di fare riflessioni sul senso della vita, sulla sua precarietà, nonostante i miracoli della medicina e della scienza. Qualunque fede ci appartenga e qualunque teoria si condivide, il legame con i nostri defunti, per tradizione, per cultura e per religione, sopravvive in ogni luogo della Terra». E prosegue: «ho deciso così di fare un tour su alcune realtà genovesi per verificare oggi, a Genova, come ci si prepara a commemorare i defunti».
Sabato scorso il consigliere ha raggiunto Voltri, ultima municipalità del Ponente. «Fortunatamente, l'asfalto, forse perché raramente percorso da auto e furgoni, essendo tale cimitero una realtà molto piccola, è in buona condizione» è stata la prima impressione. «La vegetazione è un po selvaggia sui muri e lungo i campi oppure attorno allo scempio di tombe apparentemente dimenticate da tutti - racconta - Quello che invece mi è balzato in evidenza è proprio la condizione di alcune tombe: in alcuni punti ho avuto la sensazione di uno strano effetto ottico. File reclinate tutte da un lato e l'immagine tristissima di un decadimento del ricordo e del rispetto, non solo del trascorrere del tempo».
Il cimitero di Voltri è sempre visitato dai parenti dei defunti, ma il problema in questo come in altri casi è la gestione delle sepolture di chi non ha più eredi. Ma che non dovrebbe essere dimenticato dallamministrazione. «Mi ha colpito lincuria di molti campi e di numerose tombe che hanno pesantemente ceduto: il segno evidente che le Istituzioni da anni hanno abbandonato quello che appartiene al nostro patrimonio culturale», commenta il consigliere comunale.
Il problema riguarda anche numerose tombe di famiglia, messe a terra, completamente in stato di lunghissimo abbandono: lapidi spaccate, buche sotto i resti, nomi e fotografie assolutamente cancellate dal tempo. «Per alcune - denuncia Bernabò Brea - è sparita addirittura larea di delimitazione, mentre le sterpaglie di ogni specie inondano il sepolcro». Ma non è tutto. «Ho rilevato - prosegue - che alcune parti murarie dei colombari sono fatiscenti, pesantemente ammalorate dal tempo, dalle intemperie e, soprattutto, dallassenza totale di manutenzione, da decenni, da parte della stessa amministrazione. In alcuni punti, come si evidenzia dalle fotografie che ho scattato, la situazione è molto critica e diventa un pericolo per i visitatori: addirittura nella parte dei colombari/ossari di recente costruzione, crepe, scrostamenti e cadute di calcinacci sono vistosissime».
Tra i punti più critici, la parte più antica dei colombari che è in condizioni anche: vi sono punti, racconta a ruota libera il consigliere, in cui ci si chiede come possano resistere ancora «quei muri consumati, scavati, così come i soffitti, che hanno perso anche il colore, divenuti un tuttuno con il grigiore delle tombe e delle lastre di divisione tra le tabelle nei pavimenti delle gallerie, peraltro in alcuni tratti rotte e in altri con dislivelli pericolosi per i visitatori, specie anziani, mettendoli a rischio cadute».
«Vista l'imminenza del 2 novembre è facile intuire che anche questanno il cimitero di Voltri non presenterà una messa a nuovo nel suo insieme, ma neppure un semplice «make up»anche per il 2011 la commemorazione dei defunti sarà, come per gli anni precedenti, all'insegna del degrado, dell'incuria, dellabbandono». E, probabilmente, diciamo noi, il 3 novembre sarà di nuovo tutto dimenticato.
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