La Cina «regina» dei viaggi d’affari: più 500% sul 2004

Stanno «esplodendo» i viaggi d’affari verso la Cina: di imprenditori e manager, soprattutto di piccole e medie aziende alla ricerca di nuovi mercati o di un’estensione delle produzioni. La conferma di questo (intuibile) dato viene da Enrico Ruffilli, amministratore delegato di Uvet-American Express, la società leader in Italia nei servizi legati ai viaggi di lavoro. L’«osservatorio» di Uvet costituisce un campione molto indicativo, con 2mila imprese clienti di tutte le dimensioni, circa 1,1 milioni di biglietti venduti nel 2004 (95% per il segmento business) attraverso una rete di 400 agenzie specializzate. «Negli ultimi anni Cina ed Estremo oriente hanno avuto incrementi di rilievo - spiega Ruffilli -, con crescite consistenti anche per destinazioni come Taiwan e Singapore». In Cina le mete più richieste sono Pechino, Hong Kong e Shangai. Quest’ultima nei primi cinque mesi del 2005 ha fatto registrare un incremento che sfiora il 500% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. «Verso la Cina tra gennaio e maggio è già stata superato del 35% il numero di biglietti venduti nel corso dell’intero 2004 (circa 2mila), che erano già il doppio di quelli venduti nel 2003» spiega Ruffilli. Il mercato beneficia anche dei nuovi collegamenti offerti da Alitalia e Blu Panorama, che stanno ottenendo buoni risultati in termini di riempimento degli aerei. Incrementi si registrano comunque su tutte le destinazioni europee ed extraeuropee. «Sul lungo raggio, l’unico Paese che sta soffrendo è il Giappone.

Gli Stati Uniti registrano aumenti di passeggeri ma il traffico business è ancora inferiore al livello precedente all’attentato delle due torri» spiega Ruffilli. In assoluto, la prima destinazione estera per i viaggi d’affari italiani resta Parigi: «Ma sommando i quattro grandi aeroporti tedeschi la Germania supera la Francia».

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