Beetlejuice, quando Tim Burton non trovava attori perché "troppo strano"

Beetlejuice è un film considerato iconico nella filmografia di Tim Burton, ma la lavorazione ha richiesto alcuni problemi col cast

Beetlejuice, quando Tim Burton non trovava attori perché "troppo strano"
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Beetlejuice è il film che va in onda questa sera alle 21.10 sul canale TwentySeven. Uscito nel 1988 col titolo Beetlejuice - Spiritello porcello per la regia di Tim Burton - che proprio con questo lungometraggio affermò la sua carriera - il film ha regalato anche a Michael Keaton uno dei suoi ruoli più iconici.

Beetlejuice - Spiritello porcello, la trama

Adam (Alec Baldwin) e Barbara (Geena Davis) sono una coppia di novelli sposi, innamorati e felici. Ma una sera, tornando a casa a seguito di un brutto incidente stradale, si rendono conto di essere morti e vivere ormai come fantasmi. Quando la loro casa viene venduta alla famiglia Deets i due non si aspettano certo che la figlia dei nuovi abitanti, Lydia (Winona Ryder) riesca a percepirli. Per questo i due decidono di andare nel regno dell'Oltretomba, ma qui ricevono solo una "condanna" a passare almeno un altro secolo come fantasmi, col compito di spaventare gli esseri umani. Un'abilità, questa, che Adam e Barbara non posseggono ed è proprio questa mancanza a spingerli a contattare Beetlejuice (Michael Keaton), mentre fanno anche amicizia con Lydia. E quando Beetlejuice rischia di mettere in pericolo la vita della ragazzina i due fantasmi capiscono di dover intervenire. A qualunque costo.

Le difficoltà di Tim Burton

Vincitore di un premio Oscar per il miglior trucco, Beetlejuice - Spiritello porcello è diventato in breve tempo una pellicola di culto, che fa ancora appassionare nuove generazioni di cinefili. Questo nonostante il fatto che, come si legge su Coming Soon, il personaggio interpretato da Michael Keaton che dà il titolo all'opera appaia per pochissimo minutaggio, non arrivando a coprire nemmeno il 20% della pellicola. Inoltre tutte le battute che l'attore ha nel film sono state doppiate da Keaton stesso in post-produzione. Un fatto, questo del poco minutaggio a disposizione, che dimostra ancora una volta che al cinema non è mai la quantità che conta, ma la qualità con cui viene realizzato un determinato progetto. Qualità che Tim Burton ha sempre cercato di raggiungere nel corso della sua intera filmografia, mentre raccontava storie di outsiders e freaks, di persone che percepiscono il mondo in un modo diverso da quello canonico e che per questo sono spesso considerate strane, diverse, da isolare.

È indubbio, però, che Beetlejuice, tanto per la trama quanto per le scelte che oggi si definirebbero politicamente scorrette, era un film difficile da realizzare e infatti il regista andò incontro a non poche difficoltà. Stando a quanto si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, Tim Burton avrebbe tanto voluto che a interpretare il personaggio che dà il titolo alla pellicola ci fosse Sammy Davis Jr. Il regista, infatti, era un fan dell'attore sin dall'infanzia, ma lo studio di produzione non era soddisfatto della scelta e non credeva che l'attore de I 4 di Chicago e Colpo Grosso fosse la persona più adatta per interpretare Beetlejuice. Inoltre il regista affermò più volte di aver incontrato problemi a convincere gli attori a firmare per prendere parte a un film tanto strano e sopra le righe. A parte Geena Davis, che rimase affascinata dalla sceneggiatura non appena la lesse, gli altri membri del cast ebbero bisogno di essere convinti. E tutti dissero no al regista di Edward Mani di Forbice almeno una volta, durante le varie negoziazioni. Il primo ad essere convinto fu Michael Keaton, grazie alla collaborazione del suo agente. Una volta trovato il protagonista, gli altri vennero convinti a catena. Dopo aver ottenuto la luce verda da Michael Keaton, Tim Burton pregò Sylvia Sidney, quasi supplicandola di accettare il ruolo.

Convinta anche lei, il regista volò personalmente da Catherine O'Hara (che i più conoscono per il suo ruolo nella dilogia dedicata a Mamma ho perso l'aereo) per convincerla e così via. Fu un lavoro lungo e presumibilmente molto stressante, ma alla fine Tim Burton riuscì a mettere insieme il cast per il suo film.

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