"Il flop di Biancaneve? Pressione sulle celebrità affinché parlino contro Israele"

In una recente intervista con un programma israeliano, Gal Gadot ha detto che Biancaneve è stato un flop a causa delle pressioni di Hollywood di parlare contro Israele

"Il flop di Biancaneve? Pressione sulle celebrità affinché parlino contro Israele"
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Pochi live action di casa Disney hanno ottenuto risultati tanto deludenti come quello dedicato a Biancaneve. La pellicola incentrata sulla principessa dalla pelle bianca come la neve e le labbra rosse come le rose è stata da subito al centro di numerose polemiche. Dalla scelta di affidare il ruolo della protagonista all'attrice Rachel Zegler, passando per il problematico uso della CGI per i sette nani, fino alle proteste pro-Palestina contro il film, che aveva il difetto di avere Gal Gadot a indossare i panni della regina cattiva. L'attrice, diventata famosa grazie al ruolo di Wonder Woman, ha un passato nelle forze militari israeliane e proprio le sue radici le sono costate numerose ondate d'odio e numerose minacce di morte, soprattutto dopo un post della Zegler al debutto del trailer del film, in cui mostrava la sua vicinanza alla Palestina.

Apparsa a The A Talk, un programma televisivo israeliano, Gal Gadot ha spiegato che proprio le pressioni politiche sono i motivi principali per cui Biancaneve è stato un tale fallimento. Nell'intervista, riportata dal The Guardian, Gal Gadot ha affermato di essere stata convinta sin dall'inizio che il live action sarebbe stato un grande successo, ma poi "c'è stato il 7 ottobre" e l'inizio della guerra sulla striscia di Gaza. Secondo l'attrice, questo avrebbe portato a "un mucchio di pressioni sulle celebrità affinché parlassero contro Israele". Secondo Gal Gadot, dunque, sono state le pressioni politiche a sancire il disastro del film, che su Rotten Tomatoes, il sito aggregatore di recensioni di critici esperti, ha ottenuto solo il 39% di gradimento. Anche a livello di incassi, il film è stato decisamente deludente. Con un budget di produzione che si dovrebbe aggirare intorno ai 270 milioni di dollari, il Biancaneve diretto da Marc Webb non è riuscito a incassarne più di 205 a livello globale.

Secondo Gal Gadot e parte della produzione, dunque, il clima politico era tale che chiunque non prendesse posizione contro Israele veniva in qualche modo "punito" dall'opinione pubblica. Lo stesso post già citato di Rachel Zegler non avrebbe dunque fatto altro che gettare benzina sul fuoco, mettendo in luce la posizione opposta di Gal Gadot, che nel 2024 ha anche detto: "Non avrei mai immaginato che per le strade degli Stati Uniti e in differenti città nel mondo, avremmo visto persone che non condannano Hamas, ma celebrano, giustificano e fanno il tifo per il massacro degli ebrei."

Intanto le dichiarazioni dell'attrice sul fallimento di Biancaneve legato alle dichiarazioni su Israele ha portato molti utenti di Instagram ad andare sull'account ufficiale di Gal Gadot, riempiendo i suoi ultimi post di commenti che recitano "free Palestine". Come riporta Deadline, però, Gal Gadot ha dovuto chiarire la sua posizione e le sue dichiarazioni: dopo aver parlato della pressione imposta dalla stessa Hollywood affinché si prendesse una posizione netta contro Isreale, l'attrice ha spiegato che "a volte rispondiamo alle domande in modo emotivo. Quando il film è uscito ho sentito che coloro che erano contro Israele mi criticavano in modo molto personale, quasi viscerale. Mi vedevano come una persona e soprattutto come un'israeliana, non come un'attrice. Questa è la prospettiva da cui ho parlato, quando ho risposto a quella domanda.

" L'attrice ha poi cercato di sistemare ulteriormente le cose dicendo che era evidente che Biancaneve non avesse fallito "solo per le pressioni esterne", ma ormai la sua reputazione, tra la maggior parte del pubblico, sembra essere compromessa.

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