Cinema

La vera storia delle "marocchinate" nel film immortale con Sophia Loren

La ciociara è un vero e proprio cult del cinema italiano, con il potere di raccontare una delle pagine più nere della storia italiana durante la Seconda Guerra Mondiale

La vera storia delle "marocchinate" nel film immortale con Sophia Loren

La ciociara è il film che va in onda questa sera alle 21.10 su Rai Movie. Diretto da Vittorio De Sica è forse uno dei film più importanti e conosciuti del cinema italiano, una pellicola in grado di raccontare la guerra sia con la crudezza del neorealismo sia con la poesia che solo la macchina da presa sa restituire a personaggi distrutti, annichiliti dalla vita e dalla brutalità dell'essere umano stesso.

La ciociara, la trama

Cesira (Sophia Loren) è una giovane vedova che conduce un negozio di alimentari. Ben presto, però, la guerra e i bombardamenti che cadono su Roma la costringono a emigrare e cercare rifiugio nella campagna ciociara, dove risiedono le sue origini. Circondata da amici e parenti che sembrano lontani dagli orrori del conflitto bellico, Cesira è preoccupata soprattutto di salvaguardare la serenità della figlia tredicenne Rosetta (Eleonora Brown). Grazie anche all'amicizia con il contadino Michele (Jean-Paul Belmondo), Cesira pensa di aver trovato una via di fuga da quello che sta accadendo nel mondo. Ma ben presto il fronte e la brutalità della guerra irromperà di nuovo nella sua vita e in quella dei suoi cari.

Un film potente e senza tempo

Tratto dal romanzo omonimo di Alberto Moravia, La ciociara è una pellicola che, seppur in forma romanzata, porta sul grande schermo una delle pagine più orribili della storia del Novecento, quella delle cosiddette "Marocchinate". Come si legge anche su La Stampa, il termine indica tutte le violenze carnali e sessuali perpetrate ai danni di civili - in maggioranza donne - dalle truppe coloniali francesi, aggregate agli Alleati. Il Corp Expeditionnaire Français, costituito per il 60% da marocchini, algerini e senegalesi fu istituito per volere del generale Charles de Gaulle. Sempre secondo La Stampa, dopo che i nazifascisti vennero cacciati da Cassino e, in generale, dalla Ciociaria, per la popolazione del luogo iniziò un vero e proprio incubo: centinaia di donne vennero stuprate, sorte che toccò anche agli uomini che cercavano di difenderle. Dal calvario non erano risparmiati né anziani né bambini: ci sono resoconti di duecento soldati che violentarono due donne, di un parroco che, per aver difeso delle ragazze, venne legato a un albero e stuprato per tutta la notte. I crimini, però, non vennero perpetrati solo dai soldati marocchini, ma anche dai francesi bianchi ed europei che facevano parte dello stesso distaccamento militare. Orrori e violenze indicibili, di cui spesso sembra essersi persa la memoria, e che Vittorio De Sica porta sul grande schermo, mettendo la sua protagonista su una strada che conduce allo stesso, tragico epilogo.

La grandezza di un film come La ciociara, che ancora oggi resta una pellicola difficile da sopportare per gli orrori che suggerisce e che mostra, sta proprio nella capacità di recuperare fatti storici e miscelarli in una storia universale, che toccò moltissime persone durante la Seconda Guerra Mondiale. Il tutto, però, senza mai ricorrere a un facile pietismo, né a svogliati ricatti emotivi verso lo spettatore. De Sica non vuole inseguire la strada facile del sentimentalismo, né smussare gli angoli delle atrocità che appartengono alla sfera del reale. Il suo racconto, al contrario, è crudo, scevro di qualsiasi possibile via di fuga. E proprio per questo la visione de La ciociara è una visione dolorosa e struggente, che rimane a galleggiare nella coscienza dello spettatore ben oltre la chiosa del film stesso. È una pellicola che porta in scena il male nella sua forma più assoluta: quella animalesca e selvaggia, quella dove raziocinio e civiltà sono ormai beni dimenticati, in favore di un vero e proprio annichilimento delle leggi del viver civile, secondo quanto legge comanda. A questo intento narrativo, ovviamente, si deve aggiungere anche l'interpretazione di una Sophia Loren davvero straordinaria, che riesce apparentemente senza sforzo a restituire l'immagine di una donna distrutta che continua ad andare avanti nella speranza di salvare almeno la figlia.

Amaro e toccante, La ciociara è un film intramontabile, senza tempo, che riesce ancora oggi ad avere una voce attuale, perché le guerre non finiscono mai e il male continua ad annidarsi nel cuore degli uomini.

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