Dune, ecco perché l'abito scelto per il red carpet ha fatto scoppiare le polemiche

Durante la premiere del film Dune - Parte Due, l'attrice Anya Taylor-Joy è stata travolta dalle polemiche a causa dell'abito scelto per percorrere il tappeto rosso

Dune, ecco perché l'abito scelto per il red carpet ha fatto scoppiare le polemiche
00:00 00:00

Dune - Parte Due farà il suo debutto sul grande schermo il prossimo 28 febbraio, riportando gli spettatori nel mondo desertico di Arrakis. La seconda parte del film che Denis Villeneuve ha tratto dal romanzo omonimo di Frank Herbert non è ancora arrivato al cinema, ma ha già fatto molto parlare di sé. Questo perché durante la premiere londinese del film, l'attrice Anya Taylor-Joy ha fatto nascere una polemica riguardo l'abito scelto per calcare il red carpet. L'attrice, che si è fatta conoscere dal grande pubblico grazie alla miniserie La regina degli scacchi, è apparsa sul tappeto rosso di Dune - Parte Due, confermando di avere un ruolo all'interno del film che vede come protagonisti Timothée Chalamet e Zendaya. Il pubblico, però, non si è affatto concentrato sull'indovinare quale fosse il ruolo dell'attrice all'interno del secondo film di Dune. L'attenzione, piuttosto, è stata catalizzata dall'abito di Anya Taylor-Joy, un Christian Dior Hymènèe datato 1961, che richiama la collezione da sposa del noto marchio di moda. Un abito che, tuttavia, sembra richiamare l'hijab tipico della cultura musulmana.

La scelta dell'abito ha spinto molti a parlare di appropriazione culturale e, secondo alcuni utenti del web, ha dimostrato come la cultura occidentale tenda a "romanticizzare" le altre culture, considerandole esotiche e misteriose, ma senza mai prendersi il disturbo di informarsi al riguardo. La testata Indipendent ha raccolto alcuni dei post di protesta fatti dal pubblico contro questa "apparizione". Tra i commenti, c'è chi sottolinea il doppio standard della cultura, scrivendo: "Una donna bianca che lo indossa è alta moda. Una donna nera o una ragazza musulmana che lo indossano, invece, sono oppresse." A questo tipo di commento ne sono seguiti altri, tra chi si lamenta come le occidentali "facciano il cosplay di una donna musulmana ma non parlano mai in loro favore" e chi invece vuole sottolineare proprio la doppia misura della percezione, quando viene scritto: "perciò la modestia nel vestirsi è oppressiva solo quando è praticata da donne musulmane." Anche sotto il post pubblicato dalla stessa Anya Taylor-Joy sul suo account ufficiale Instagram si legge lo scontento dei fan, che le scrivono: "Ah, perciò essere una celebrità bianca e privilegiata non è abbastanza per te? Ora senti anche il bisogno di rubare la loro cultura?" e c'è anche chi invita l'attrice a smettere di usare la cultura araba come mezzo per apparire e di parlare invece della Palestina e della situazione a Gaza. Anya Taylor-Joy, che è ambassador Dior, potrebbe in realtà aver scelto quel tipo di abito per rimanere ancorata al personaggio che interpreta in Dune.

Come sempre, però, il popolo di internet è corso subito ad alimentare una polemica ancor prima di avere a disposizione tutti gli strumenti necessari a decodificare le possibili ragioni di una scelta di moda che difficilmente ha qualcosa a che vedere con posizioni e situazioni politiche.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica