
Dopo l'uscita del romanzo Hunger Games - L'alba sulla mietitura a marzo 2025, nel giugno dello stesso anno Lionsgate ha annunciato la produzione dell'omonimo film tratto dal libro, pellicola che dovrebbe uscire, stando alle prime stime, il 20 novembre 2026, ovvero come per ogni film della saga a ridosso del Giorno del Ringraziamento statunitense.
Non tutti i fan di Hunger Games hanno gradito il precedente libro e film, La ballata dell'usignolo e del serpente: l'autrice dei romanzi Suzanne Collins si è concentrata sulla genesi del dittatore Coriolanus Snow, mostrandolo come un personaggio alle prese con fragilità e traumi, cosa che appunto non è andata giù a coloro che hanno continuato a vedere il presidente Snow come un cattivo e non come un aspetto della ragion di Stato già registrata nella Storia.
Perché il punto è questo: Hunger Games, come tutte le distopie mai state scritte e poi trasposte per il cinema, si fonda su caratteristiche e dettagli realmente accaduti nella Storia, in quella delle dittature nello specifico, ma anche in forme "più sottili" di governo nelle nazioni autoritarie. Con L'alba sulla mietitura il focus torna sugli oppressi, sul Distretto 12 ma non solo.
I personaggi che tornano
Il primo personaggio notevole a ritornare nella sua versione giovane all'interno della saga e sicuramente Haymitch Abernathy: mentore di Katniss e Peeta nella trilogia principale, di lui si sa che è il vincitore del Second Quarter Quell, ovvero cinquantesimi Hunger Games, e si sa anche che la perdita di tutti gli affetti per mano di Snow lo ha portato all’alcolismo. Ma ovviamente la trilogia principale di Hunger Games non racconta tutta la storia di Haymitch, cosa che invece avviene nell'ultimo romanzo e sarà narrata anche nel prossimo film.
Sono diversi i personaggi nelle loro versioni più giovani, o in un caso più vecchia che ritornano ne L'alba sulla mietitura: naturalmente c'è il presidente Coriolanus Snow, ci sono alcuni vincitori degli Hunger Games diventati mentori, ovvero Mags Flanagan del Distretto 4, Wiress e Beetee Latier del Distretto 3. Poi ci sono i preparatori e gli uomini di spettacolo di Capitol: Effie Trinket, che diventa una sorta di stilista di emergenza per il Distretto 12, Plutarch Havesbee ovvero colui che sarà il primo stratega nel Third Quarter Quell e che in questo capitolo della saga inizia a mostrare quell'atteggiamento ambiguo e misterioso che lo contraddistingue, il presentatore dei giochi Caesar Flickerman.
Tuttavia anche i nuovi personaggi introdotti sono funzionali al continuum della storia, poiché legati ad altri personaggi principali: dalla prima proprietaria della spilla con la ghiandaia imitatrice che sarà il segno di Katniss Everdeen, Maysilee Donner, a Lenore Dove Baird, cugina e discendente di Lucy Grey, la donna amata che Snow aveva tentato di uccidere ne La ballata dell'usignolo e del serpente, Burdock Everdeen e Asterid March, cioè i genitori di Katniss, ma si accenna anche al padre di Peeta e al figlio di Beetee.
Il cast: dalla figlia di Uma alla prole scenica di Hoffman
Naturalmente è ancora presto per dire se ci saranno dei cambiamenti nel casting, ma sembra proprio che i ruoli principali siano stati distribuiti: Haymitch, il personaggio che fu interpretato, adulto, da Woody Harrelson, sarà interpretato da Joseph Zada, Lenore Dove da Whitney Peak e Maysilee (oltre che, forse in qualche eventuale flashback la gemella Merrylee) da McKenna Grace. Quest'ultima è probabilmente l'attrice giovane impegnata nella saga con il curriculum più importante alle spalle.
Questo non vale invece per i personaggi adulti, tra i quali invece si è pescato, come di consueto, tra premi Oscar e attori di lungo corso, oltre che alla ricerca di somiglianze. Come detto, ne L'alba sulla mietitura, ci sono delle versioni più giovani di personaggi presenti nella trilogia di partenza della saga. In questo modo Ralph Fiennes sarà il presidente Snow, Lili Taylor, Kelvin Harrison jr e Maya Hawke (ovvero la figlia di Uma Thurman) le mentori Mags, Beetee e Wiress, Elle Fanning sarà Effie, mentre Jesse Plemons sarà Plutarch, ossia il ruolo che precedenza su rivestito da Philip Seymour Hoffman. Difficile non notare la somiglianza tra i due attori, Plemons e il collega defunto: erano stati figlio e padre nel film The Master, inoltre è difficile non notare il parallelismo tra due ruoli rivestiti nelle due misteriose pellicole di Charlie Kaufmann, per Plemons Sto pensando di finirla qui, per Hoffman Synecdoche, New York.
A Kieran Culkin è stato affidato il personaggio di Caesar Flickerman: una scelta insolita, dato che di solito il casting della saga riflette le origini dei personaggi, e infatti Caesar era stato interpretato da un italo americano, Stanley Tucci, nella sua versione adulta, mentre una versione giovane del padre di Caesar, Lucretius, aveva avuto il volto di un altro celebre attore di origini italoamericane, Jason Schwartzman (la madre è Talia Shire).
Tra i nuovi personaggi in scena nel casting si registrano Glenn Close nel ruolo di Drusilla Sikle, Ben Wang in quello di Wyatt Callow, mentre la figlia d'arte Iris Apatow sarà Proserpina, Molly McCann sarà Louella McCoy (e forse anche per lei ci sarà il doppio personaggio, quello di Lou Lou), e Willy Porter sarà lo stilista sempre ebbro e fissato con i serpenti Magno Stift.
Perché potrebbe essere la fine della saga
Nel romanzo, Suzanne Collins sembra chiudere un cerchio: c'è forse un solo grosso mistero da risolvere alla fine de L'alba sulla mietitura, ma forse non è neanche tanto importante ai fini del fascino che la saga di Hunger Games riveste sia per il pubblico a cui è destinata, gli young adult, sia per i veri e propri adulti che vi si sono appassionati.
Nell'epilogo delle ultime pagine appaiono infatti due personaggi che il pubblico conosce molto bene, ovvero Katniss e Peeta, tanto che uno dei due protagonisti, Josh Hutcherson, si è ritrovato a chiedersi se comparirà ne L’alba sulla mietitura, commentando con "sarebbe fantastico" un suo eventuale casting, come ha riportato People. Katniss e Peeta rappresentano per Hunger Games non solo la fine della dittatura e quindi la fine dei giochi, ma soprattutto sono la chiave di volta, di un finale che, nella trilogia, sembrava aprire ad altri libri, come poi in effetti è stato: ma in questo quinto e ultimo - molto probabilmente - romanzo, si ritorna a parlare d'amore, ma la frase più importante non è più "tu mi ami, vero o falso?", bensì "ti amo da bruciare”, una versione della storia che ha sconfitto ogni propaganda.
Di cosa parla il quinto libro di Hunger Games
L'alba sulla mietitura è una riflessione che Collins dedica infatti alla propaganda, partendo dal filosofo che l’ha spinta a scrivere l'intera saga, David Hume, le cui parole introducono l'incipit del romanzo, insieme a quelle di altri autori di celebri distopie e riflessioni sull'essere umano, come George Orwell e William Blake. L'opera di Orwell in particolare è fortemente incentrata proprio sulla propaganda: ne La fattoria degli animali e in 1984 l'autore britannico aveva messo in guardia dai pericoli dello stalinismo, regime che era riuscito a cambiare, riscrivendola continuamente, la storia di un Paese.
È in questo modo che Snow diventa "il pacificatore n.1 di Panem" - curiosamente il personaggio era stato in effetti un pacificatore da giovane, nel Distretto 12, come punizione per aver barato nei decimi Hunger Games da mentore - e la Mietitura, cioè il sorteggio dei tributi adolescenti che dovranno scontrarsi gli Hunger Games, avviene il 4 luglio, il giorno che negli Stati Uniti è deputato a festa nazionale.
Hunger Games è metafora di esseri umani che si distinguono in corrotti e incorrotti, di una Storia che si ripete tra inquietanti ibridi uomo-animale, di segreti che nel Distretto 12 diventano un modo per salutarsi tenendo le dita a fior di labbra, ma soprattutto del fuoco, non un elemento purificatore ma un mezzo per compiere impunemente omicidi mascherati proprio dalla propaganda.
Non si sa quando la storia di Hunger Games ha luogo: forse si tratta di un presente alternativo più che di un futuro.
In questo quinto romanzo c'è un grande appiglio con la realtà, una poesia di Edgar Allan Poe, Il Corvo: è solo l'ennesimo dettaglio di una simbologia animale che nella saga fornisce continui rimandi alla storia personale di ogni personaggio. La stessa Lenore Dove, che insegna a Haymitch questa poesia, è per Snow la proiezione dell'antenata Lucy Grey, la vincitrice dei decimi Hunger Games sulla quale si è abbattuta la damnatio memoriae.