
L’attivismo pro-Pal prova a rubare la scena alla Mostra del Cinema di Venezia. Un gruppo di attori, registi e attivisti riuniti sotto la sigla V4P – ossia Venice4Palestine – ha chiesto alla Biennale di ritirare l’invito a partecipare al Festival a tutti coloro che sostengono Israele. In particolare, nel mirino sono finiti “Gerard Butler, Gal Gadot e qualunque artista e celebrità che sostenga pubblicamente e attivamente il genocidio”. E ancora: i pro-Pal chiedono che “quello spazio venga messo a disposizione di una nostra delegazione che sfili sul red carpet con la bandiera palestinese”.
Anziché unire, l’arte divide. O almeno questo è l’obiettivo del gruppo che comprende circa 1500 personalità del mondo del cinema. Tra gli altri Ken Loach, Jasmine Trinca, Carlo Verdone, Marco Bellocchio, Laura Morante, Abel Ferrara, Alba e Alice Rohrwacher, Toni e Peppe Servillo, Matteo Garrone, Valeria Golino, Mario Martone, Céline Sciamma, Audrey Diwan e Charles Dance, Fiorella Mannoia e Paola Turci.

"La Biennale di Venezia e la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica sono sempre stati, nella loro storia, luoghi di confronto aperti e sensibili a tutte le questioni più urgenti della società e nel mondo” si legge nella nota diffusa nelle scorse ore. Per gli artisti pro-Pal le prese di posizione del presidente Pietrangelo Buttafuoco e del direttore artistico Alberto Barbera non sono sufficienti: "La comunicazione ufficiale della Biennale sceglie ancora di non menzionare la Palestina e il genocidio in corso, né tantomeno lo Stato di Israele che lo sta perpetuando. Se la Biennale vuole davvero essere un 'luogo di confronto aperto e sensibile', allora questo spazio deve essere innanzitutto uno spazio di verità. Apprezziamo ovviamente la presenza di film come The Voice of Hind Rajab della regista Kaouther Ben Hania, ma allo stesso tempo ci chiediamo come si può rendere omaggio a figure come Gerard Butler e Gal Gadot, protagonisti di un film fuori concorso, che sostengono ideologicamente e materialmente la condotta politica e militare di Israele".
Non è tutto. Gli attivisti di V4P chiedono che nel corso della cerimonia d’apertura della mostra venga dato spazio ad artisti e artiste palestinesi per portare una testimonianza diretta. Tra gli appuntamenti in programma quello del 30 agosto, la manifestazione “Stop al genocidio-Palestina libera” promossa da partiti, collettivi e associazioni e sostenuta dalla rete Artisti #NoBavaglio.
I primi effetti di questa censura si sono materializzati.