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Pane e tulipani, qual è il vero significato del titolo del film?

Pane e tulipani è il film che racconta la quotidianità distrutta di una donna che si reinventa nella laguna veneziana, in una comunicazione fatta, appunto, di pane e fiori

Pane e tulipani, qual è il vero significato del titolo del film?

Pane e tulipani è il film del 1999 diretto da Silvio Soldini che va in onda questa sera alle 21.10 su Rai Movie. Si tratta di una pellicola che ha avuto un enorme successo, tanto da portarsi a casa ben nove premi David Di Donatello, tra cui quelli alla miglior regia e al miglior film.

Pane e tulipani, la trama

Rosalba (Licia Maglietta) non riesce a credere a quello che le è appena capitato: i figli e il marito l'hanno abbandonata in autogrill, dimenticata come una borsa vecchia. In difesa del suo amor proprio, la donna decide di non rimanere immobile ad aspettare che altri risolvano il suo problema, ma decide di organizzarsi per tornare a casa da sola. Il suo viaggio, però, non la riporta al punto di partenza, ma in viaggio verso Venezia, una città che le rapisce il cuore e dove decide di rimanere, con lo sconcerto del marito Mimmo (Antonio Catania). Proprio quest'ultimo, nello scoprire che il suo dipendente Constantino (Giuseppe Battiston) è appassionato di gialli ed ha un suo talento nel risolvere misteri, decide di spedire l'uomo a Venezia, nella speranza di ottenere notizie sulla moglie. Intanto, nella città lagunare, Rosalba ha cominciato a lavorare in un negozio di fiori, mentre vive a casa di Fernando (Bruno Ganz), un uomo appassionato di letteratura e poesia. Quale sarà il destino della donna? Costruirsi una vita nuova oppure tornare al punto di partenza?

Il significato del titolo

Nel guardare il film di Silvio Soldini non si hanno certo difficoltà a comprendere perché la pellicola si chiami proprio Pane e tulipani. È un rimando abbastanza ovvio al tipo di comunicazione non verbale che avviene tra Rosalba e Fernando, agli oggetti che utilizzano per far sapere all'altro che è nei loro pensieri. Fernando, ad esempio, prepara spesso la colazione a Rosalba e altrettanto sovente la macchina da presa insiste su una ricca fetta di pane, mostrata come una vera e propria leccornia. Allo stesso modo Rosalba lascia sempre dei fiori all'uomo, non da ultimi i tulipani. Quindi, da un punto di vista strettamente visivo, è evidente perché si sia scelto di intitolare così il film. Ma Pane e tulipani ha anche un valore più profondo, che potrebbe sfuggire a un primo sguardo distratto. Il film di Silvio Soldini, infatti, è una riflessione romantica e malinconica sull'idea di convenzione e quotidianità, su come l'essere umano spesso sia costretto a vivere in una gabbia fatta di luoghi comuni, stereotipi e giorni tutti uguali. La quotidianità annoiata è ciò da cui scappa Rosalba quando arriva a Venezia, e quella quotidianità si mostra attraverso le fette di pane. Il pane, per sua natura, è un cibo quotidiano, uno dei più "banali", al punto da essere entrato anche in molti modi di dire. All'inizio del film Rosalba scappa dalla quotidianità, ma man mano che il film avanza la presenza di Fernando la fa riflettere, le fa scoprire un altro tipo di quotidianità: ed ecco perché il pane offerto da Fernando ha un sapore nuovo, diverso e familiare al tempo stesso.

Se il pane rappresenta Fernando, dunque, i tulipani sono il simbolo di Rosalba e di quello che lei può portare all'interno della relazione che si conclude con un invito a darsi del tu. I tulipani rappresentano la protagonista non solo perché Rosalba lavora in un negozio di fiori, ma perché con i fiori, che rappresentano la bellezza, offre a Fernando quello che lui cerca nella poesia, quella bellezza quasi sfuggente di cui non può fare a meno. Ma, in realtà, è il personaggio di Fermo (Felice Andreasi) a svelare il mistero dietro al significato dei tulipani nel film. A un certo punto, mentre è seduto accanto a Rosalba, Fermo dice: "Contrariamente a quello che pensano tutti non vengono dall'Olanda, ma dalla Persia. Infatti Le mille e una notte sono piene di tulipani". Una frase a prima vista innocua, ma che in realtà serve a creare un parallelismo tra i fiori e Rosalba.

La donna, come i fiori a cui si riferisce il titolo, è percepita dall'immaginario della società in cui vive in un modo, ma in realtà nasconde un'altra anima e altri desideri che solo a Venezia riesce a far emergere.

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