Era il 1997 quando Harry Potter e la pietra filosofale fece il suo debutto nel mercato editoriale inglese. All'epoca l'autrice J.K. Rowling era una mamma single che riusciva a stento ad arrivare a fine mese e che veniva sia da una relazione problematica sia da una situazione economica talmente instabile da avere ripercussioni anche sulla sua salute mentale. Poi un giorno, durante un ritardo sul treno che la riportava a casa, la scrittrice ha cominciato a tratteggiare la storia di un maghetto dagli occhiali rotondi che si trova a vivere straordinarie avventure in un mondo magico dominato da una scuola per giovani maghi. Perciò quando Harry Potter e la pietra filosofale è arrivato nelle librerie britanniche, J.K. Rowling probabilmente era già felice di essere riuscita a pubblicare il suo libro, di vederlo esposto nelle librerie, di sapere che c'erano giovani lettori che tornavano a casa con il desiderio di scoprire come sarebbe andata avanti la storia di Harry, Ron ed Hermione. Quello che forse neanche la Rowling si immaginava era il fatto che Harry Potter avesse poi tutto quel successo, che uscisse dai confini nazionali, diventando in breve tempo un fenomeno di culto e un'icona di un certo tipo di intrattenimento. Un successo, questo, che è senza dubbio esploso quando il libro è stato comprato anche per i mercati esteri: per primo quello statunitense, dove il libro uscì nel 1998, aprendo le porte a quello che poi sarebbe stato un successo globale.
Harry Potter come Star Wars
A ben guardare, però, anche già da Harry Potter e la pietra filosofale, la storia di Harry Potter non era poi così originale. Non portava nessuna innovazione dal punto di vista narrativo. Anzi, il racconto seguiva così pedissequamente le "regole" del Viaggio dell'eroe di Christopher Vogler, che è semplicissimo prendere la storia di Harry Potter e dimostrare come sia simile a molte altre opere, non da ultimo Star Wars. In entrambe le storie c'è il Prescelto che viene raggiunto da un Mentore che lo guida alla scoperta di un "altro mondo" che ha bisogno di essere salvato. Tanto Harry Potter quanto Luke Skywalker sono destinati ad abbandonare il loro punto di partenza e andare alla scoperta dell'ignoto, subendo un arco di trasformazione che li porterà a fronteggiare il male e, in una certa misura, ad esserne tentati o, almeno, affascinati. Quindi, proprio perché la storia nata dalla penna di J.K. Rowling non presenta nulla di originale, a cosa è dovuto tutto questo successo?
Un mondo magico
Quello che J.K. Rowling ha dimostrato con la saga di Harry Potter è che non importa tanto quello che si racconta, ma come lo si fa. Tanti aspetti della saga non brillano per originalità, e sono il recupero di altri racconti e di altre tradizioni: quello che conta, però, è il modo in cui J.K. Rowling è riuscita a miscelare tutto. La sua scrittura limpida ma ugualmente elegante ha dato vita a una saga che intreccia le fondamenta del genere fantasy con quello del mistery. Ogni libro, infatti, appare come un enigma da risolvere, mentre la trama orizzontale è incentrata sulla secolare lotta contro il Male e la sua ascesa. Allo stesso tempo, però, l'autrice ha creato anche un universo letterario che fosse incentrato soprattutto sui personaggi. Quello che interessa chi legge è proprio lo sviluppo dei tre protagonisti, il modo in cui crescono e cambiano, il modo in cui reagiscono ai fattori esterni: da una parte le sfide dell'adolescenza con i primi amori e i primi litigi, dall'altra gli ostacoli del ritorno di Voldemort e di tutto quello che ne consegue. J.K. Rowling ha dunque scritto una saga che fosse in qualche modo sia una critica alla società moderna - così piena di ipocrisie, crudeltà gratuite e persino giornalisti corrotti - e a qualsiasi forma di dittatura - con richiami anche all'ascesa del nazismo tedesco -, sia un racconto fantasy di un ragazzino orfano che trova riparo in una scuola e rifugio nei suoi amici, mentre combatte contro i draghi o corre attraverso un labirinto incantato. La magia di Harry Potter, dunque, non è negli incantesimi che vengono lanciati, ma nei personaggi che sono portati in scena. Una magia che si può trovare soprattutto nei rapporti d'amicizia, che è il vero motore della saga, quella scintilla che rende tutto più affascinante e prezioso e che ha portato anche molti lettori a considerare i tre protagonisti come degli amici e Hogwarts come un luogo sicuro a cui fare tirono quando la vita reale si fa troppo difficile. Un lascito, questo, che rimane a prescindere dalle attuali posizioni di J.K. Rowling, accusata di transfobia, che hanno portato molti lettori di internet a volerne prendere le distanze. Perché J.K. Rowling può anche crollare come mito da idolatrare, ma le mura di Hogwarts sono troppo alte e troppo massicce per correre il rischio di essere fatte a pezzi. Hogwarts sarà sempre un luogo sicuro e magico. Ed ecco dov'è il successo della saga: nell'aver saputo costruire un non-luogo che è reale, pur non esistendo davvero.
La rivoluzione di Harry Potter nel mondo culturale
Come scrive anche il Boston Globe, la rivoluzione di Harry Potter non riguarda solo il mondo dei lettori e di chi, in generale, ha fruito di questa storia, ma ha impattato anche sul modo di raccontare i libri. Nel mondo della letteratura ci sono poche classifiche che sono sinonimo di successo come quella stilata dal New York Times. Ogni volta che un libro ha successo si sottolinea come sia stato per tot settimane in vetta alle classifiche del New York Times. Ecco, la saga di Harry Potter è il motivo per cui sulla nota testata statunitense è nata anche la classifica dei bestseller per i libri destinati a un pubblico di bambini e ragazzi. In questo senso, dunque, Harry Potter ha smesso di essere "solo" un caso editoriale e si è trasformato in un'icona pop, cosa che naturalmente si è acutizzata con l'uscita al cinema delle varie trasposizioni. Soprattutto, la saga di J.K. Rowling ha aperto le porte sia alla "cultura dei libri", per cui leggere non era più un'attivita da "sfigati e secchioni", ma ha anche, in qualche modo, fatto sì che i libri per ragazzi venissero riconosciuti come letteratura. E questo apre le porte a un'altra riflessione che spiega dove Harry Potter è stato davvero rivoluzionario. È una saga "etichettata" come per bambini, che però è letta (quasi) soprattutto dagli adulti.
La saga di Harry Potter ha abbattuto qualsiasi confine anagrafico, avvicinando le generazioni, sottolineando come non contasse l'età, ma solo la capacità di essere sorpresi e ammaliati. E dall'incantesimo di Harry Potter non ci siamo ancora svegliati. E, forse, non lo faremo mai.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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