La saga dei dinosauri rinasce ancora ma sembra già morta

Delude il settimo capitolo della saga. Tra horror per famiglie e nessuna bella intuizione. Nel cast la vera novità è Scarlett Johansson che però non regala emozioni particolari

La saga dei dinosauri rinasce ancora ma sembra già morta
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La saga sui dinosauri ormai andrebbe estinta. Lasciate ogni emozione o voi che entrate in sala. Questo Jurassic World - La Rinascita ,

da ieri nelle sale, capitolo numero sette del franchise jurassico e film numero quattro della serie di Jurassic World , si può riassumere con il classico “dove l’ho già visto?”. Perché non c’è scena che non richiami alla mente, non solo precedenti episodi (in particolare, il primo, ma con ben altra regia), ma anche film come, ad esempio, Lo Squalo . Per carità, animatronici e CGI fanno il loro lavoro, anche nel dettaglio, ma a mancare è l’anima, il divertimento, il gusto della sorpresa e di un sano spavento. Qui sai già che i buoni, bene o male, la sfangheranno e che i cattivi, prima o poi, finiranno in bocca ai dinosauri. Resta solo da capire come, ma nulla di clamoroso o sorprendente; anzi, a volte sfiorando la comicità per quanto siano surreali certe scene. Del resto, è un film, principalmente, per le famiglie, dove va bene l’horror, ma senza esagerare. La regia di Gareth Edwards, nonostante il curriculum, non ha mai un colpo di genio per sorprenderti. Non che diriga male, ma senza effetto «wow». E la Johansson, protagonista del film, non rimarrà immortalata nei secoli per la sua performance.

Il film è ambientato nel 2027, cinque anni dopo gli eventi di Jurassic World Dominion . Non solo l’ambiente terrestre si sta dimostrando inospitale per i dinosauri, ma, dopo l’emozione iniziale, la gente si è abituata alla loro presenza. Paradossalmente, sembra un messaggio implicito, un mettere le mani avanti, ad inizio film, con gli spettatori, quasi a giustificazione di quello che vedranno: «Sappiamo che, ormai, la magia del Jurassic Park del ‘93 di Spielberg non si può più rivivere e che, probabilmente, non rimarrete a bocca aperta, ma fidatevi perché qualcosa di buono anche questi dinosauri potranno darvelo ». Sulla carta, perché, in realtà, non è così. I pochi dinosauri rimasti sono stati confinati in ambienti equatoriali isolati, con un clima identico a quello della loro prima comparsa. Dei personaggi dei capitoli precedenti e della loro sorte, non è dato sapere: spariti dal radar e come non capirli. La novità è Zora (Scarlett Johansson), un’esperta in operazioni segrete che viene ingaggiata da Martin (Rupert Friend), in rappresentanza di una casa farmaceutica (ormai, rappresentano l’alternativa cattiva, nei film, in mancanza dei soliti russi) per prelevare, con la sua squadra, il sangue dalle tre creature più colossali, di cielo, di terra e di mare, che vivono in quella biosfera tropicale. Il cui Dna è fondamentale per produrre il classico farmaco miracoloso, che farebbe comodo anche agli spettatori per sopravvivere alla noia. Il primo da braccare è, nel mare, un mosasauro, che è un incrocio tra balena e squalo, in una scena che dura una trentina di minuti e che insidia anche una famigliola in vacanza in barca. Il che, dopo alcuni accadimenti, porterà a una divisione in due gruppi sull’isola dove vivono i bestioni, raddoppiando gli sbadigli e moltiplicando le risate. C’è una scena, per dire, dove la piccola figlia è braccata, in acqua, da un dinosauro, ma il padre non fa nulla per andare a salvarla, limitandosi ad incitarla a sottrarsi dal pericolo. Poi sarà la volta degli erbivori Titanosauri e dei volatili Quetzalcoatlus, dai quali prelevare il siringone di liquido. Con tanto di resa dei conti finale e arrivo di immancabili star giurassiche delle puntate precedenti che non potevano certo mancare.

Come si capisce dalla trama, si è andati a raschiare un po’ il barile. Sull’avidità del capitalismo e, in questo caso, delle solite industrie farmaceutiche, al punto da sacrificare uomini e animali (i dinosauri geneticamente modificati) è piena la storia del grande schermo.

Un film che utilizza diversi ingredienti saporiti, ma che, amalgamati, producono una piatto senza sapore. Se poi ci aggiungi personaggi insipidi, capisci che, oltre ai dinosauri, andrebbe estinto anche il pervicace tentativo di tenere in vita qualcosa che è morto, come le giurassiche creature, già qualche capitolo fa.

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