Cinema

La Sentinella del Mediterraneo, tra scienza magia e poesia

Il docu-film di Mariagrazia Pontorno che denuncia il rischio di estinzione di uno dei simboli dei nostri mari, la Pinna Nobilis

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È presente solo nel Mare Mediterraneo. È il nostro più grande mollusco che può superare il metro di altezza e vive circa 25 anni. È in via di estinzione per una malattia pandemica che l’ha colpito negli ultimi anni. Parliamo della Pinna Nobilis conosciuta con il nome di nacchera ma anche come la “Sentinella del Mediterraneo”, protagonista dell’originale documentario di Mariagrazia Pontorno "Nobilis Golden Moon" in cui la regista costruisce un parallelo a cavallo tra le due pandemie, quella marina e quella umana con l’emergenza da Covid-19. Ci sono poi due lune piene, a rendere tutto più poetico, che incidono in maniera determinante sulla vita del grande bivalve ma anche sulla nostra.

Il racconto di Mariagrazia Pontorno dà forma così, fin da subito, a un possibile rapporto tra pensiero scientifico e magico grazie a quello che è un vero e proprio reportage personale, naturalmente anche autobiografico, della regista, girato a cavallo dei pleniluni di luglio e agosto 2020, a Valencia in Spagna e a Sant’Antioco in Sardegna. In questi due luoghi, al chiaro di luna, la regista, insieme allo spettatore, apprende il punto di vista scientifico ma anche quello esoterico della Pinna Nobilis. Perché se da un lato il viaggio intorno a questa meraviglia della natura prende il via dall’Università Cattolica di Valencia, con i due professori José Tena Medialdea e José Rafael Garcia March che esaminano le questioni scientifiche con la malattia pandemica che sta minacciando la sopravvivenza della Pinna Nobilis fondamentale per l’ecosistema marino, dall’altro la parte più suggestiva è quella che tocca la Sardegna con il lungo incontro con Chiara Vigo, l’ultima donna del Mediterraneo a lavorare il bisso marino. Si tratta del bioccolo della nacchera che si trasforma in seta del mare, splendente come oro, soffice ma forte, una fibra conosciuta già nell’antichità. È la testimonianza di una donna fiera del suo passato familiare, con la nonna che le ha trasmesso le conoscenze per raccogliere e trattare il bisso con le 124 colorazioni naturali che provengono da conchiglie senza peraltro l’uccisione degli animali. Che poi è questo il passo e la cifra di "Nobilis Golden Moon", presentato recentemente al Maxxi di Roma per la Giornata Mondiale dell’Acqua, ossia di essere un documento che si fa testimonianza serena per il futuro di un passato neanche troppo mitizzato, senza mai urlare quadri apocalittici o sentenze ambientalistiche.

Una posizione intelligente per una regista-ricercatrice, capace di ascoltare con empatia le persone, come la ultima custode del bisso della Pinna Noblis.

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